HomeDialogandoNewsletterApprofondimentoAPPROFONDIMENTO: Una mente che respira. I principi cardine, nella casa

APPROFONDIMENTO: Una mente che respira. I principi cardine, nella casa

(continuazione dell’articolo pubblicato sullo scorso n. 116)

 

Proviamo insieme? Innanzitutto, iniziamo dal comprendere cosa rende più leggero lo spazio domestico. Il principio è: non solo oggetti… ma spazio attorno a essi.

• Organizzate gli spazi nella maniera più semplice possibile.

• Orientate la mente a fare della casa uno spazio che vi procuri una sensazione di pulizia e leggerezza.

• Usate l’estetica come criterio.• Sistemate in un modo che vi renda felici. La felicità nasce dallo sguardo: così, vi piace?

• Rallegrate il vostro cuore. E rallegratelo con la sobrietà.

• Sperimentate: non solo aggiungendo, ma togliendo. E compiacetevi dei risultati.

• Ricordate che lo sguardo riposa se trova l’ordine e la semplicità.

Gradatamente, nasce un nuovo orientamento.

 

Un nuovo orientamento

 

Finora eravate abituati a guardare le cose e il mondo avendo come punto di riferimento gli oggetti (o gli impegni). Ora, create un punto di riferimento nuovo: lo spazio attorno, che conferisce agio. A loro, e a voi.

Non soffocate gli spazi: né con gli oggetti né con i gesti.

Lasciate che i vestiti nell’armadio respirino (non sovrapponetene più d’uno nel medesimo appendiabiti).

Lasciate che gli oggetti in casa respirino (un soprammobile avrà forse più valore se posto da solo su quella mensola, invece che assieme a mille altri oggetti).

E poi, applicate questo principio a tutto.

Un buon film ha bisogno di spazio prima di poterne aggiungere un altro.

Anche un buon impegno, un incontro o un buon cibo… hanno bisogno di spazio prima di poterne aggiungere un altro.

Fate in modo che tra ogni oggetto (ogni impegno, ogni parola, ogni gesto, ogni pasto…) ci sia dello spazio.Da questi gesti e da questo sguardo, origina una vera trasformazione della mente.

 

Una trasformazione reale..

 

In termini scientifici potremmo dire forse la mente entra più facilmente, o inizia a conoscere, le benefiche onde alfa invece che le più strette onde beta.

E gradatamente, anche le aree cerebrali ne vengono trasformate.

Ed esse, che governano tutti i nostri sistemi fisici, mentali ed emotivi, iniziano a dettare un diverso messaggio al nostro sistema.

E così, questa mente che respira inizia davvero a modificare le proprie emozioni, reazioni, capacità. Salute. Benessere. Visione. Azione. Avevamo solo bisogno di spazio.

 

Uno spazio più grande…

 

Così, avrete compreso che in ogni momento il vostro spazio fisico e interiore possono cambiare radicalmente attraverso indicazioni così semplici.

Riordinare un cassetto. Stendere con cura la pellicola trasparente sulla marmitta della verdura avanzata.

O usare il vostro linguaggio in modo che arrechi piacere.

Nel farlo, avremo percorso gesti e modi. Avremo spento per qualche istante cellulari e tv, magari ascoltando una buona musica mentre riordinavamo gli ambienti e la nostra mente.

ll mese di settembre -e ogni giorno e attimo della vita- vi consentono di compiere questo cammino. O di ritrovare, d’un tratto, questa modalità.

 

La storia del granello di polvere

 

Se un piccolo granello di polvere cadesse sul minuscolo atomo del dito mignolo, esso peserebbe molto.

Se quel granello cadesse sull’intero capo del dito mignolo… o sulla mano… o sull’intero corpo… esso non peserà così tanto.

Quando qualcosa ci opprime non significa necessariamente che dobbiamo toglierlo o risolverlo o rimanerne impigliati.

O fuggire.

Possiamo solo diventare più grandi…  allargare… fare spazio. Spazio interiore.

E quella cosa acquista una sua ragionevolezza. E se serve, possiamo agire; o tollerarla; o lasciare che si dissolva.

A ogni granello (dolore, impulso, pensiero nocivo) che sentiamo… facciamo spazio. Lo ospitiamo dentro di noi, diventando più grandi.

E quel granello diventa leggero. E se serve mostra la sua azione; o la sua sosta; la sua inconsistenza o la sua soluzione.La casa ci offre questa opportunità: imparare a diventare spaziosi.

Che la nostra casa e i nostri gesti possano evocare attorno a noi questa idea di spazio.

Non opprimiamo i nostri spazi fisici. Imparando, così, a non opprimere la mente.

 

Elena Greggia Orientalista e ricercatrice, Milano

(1) Articolo tratto dal libro “Il potere dell’essenziale” di Elena Greggia (Sperling & Kupfer)

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