EDITORIALE: La pubblica amministrazione inflessibile verso il singolo
La pubblica amministrazione, tendenzialmente inflessibile verso il singolo, si confonde davanti al numero. Così un treno FS in servizio regionale, si fa per dire, fra Ventimiglia e Torino rimane la domenica di Pasqua per gran parte del tempo ostaggio di un nutrito gruppo di minorenni ubriachi e fumati, utenti abusivi, con buona pace degli incauti viaggiatori i quali, muniti di regolare biglietto, si sono accorti di avere acquistato, loro malgrado, anche qualche optional non richiesto: ritardo, disagio, paura, stress. Tutto compreso.
Pare impossibile che nel corso del lungo viaggio, addizionato di un ritardo di un’ora e mezzo, nessuna autorità -in questo nostro ambiente iper-connesso dove in tempo reale si è in grado di comunicare e di saper tutto- sia riuscita a risolvere il problema di garantire la dovuta accettabile sicurezza allo sfortunato convoglio che pur aveva le sue singhiozzanti fermate: centrale operativa ferroviaria, polfer, commissariati, carabinieri (che sembra non fossero competenti ad impedire la risalita sul treno dei senza biglietto i quali non hanno perso l’occasione propizia per ricominciare imperterriti i loro danneggiamenti).
Certo che se li avessero tenuti giù, per esempio a Cengio, e solo fatti venire a prendere uno per uno dai rispettivi familiari qualche idea, nonostante alcool e droga, si sarebbe nel frattempo loro schiarita.
O se avessero fatto salire sul vagone un paio in divisa per evitare ulteriori porcherie e vandalismi. A Porta Nuova ne hanno fermati quattro, mentre gli altri sebbene malfermi sono schizzati via come frecce fra binari e banchine seminando altri problemi.
Ora naturalmente indagano tutti, come di consueto avviene a prescindere dai risultati, ma quello che è certo sono gli ingenti danni ai materiali, che saranno risarciti con denaro pubblico, e gli altrettanto ingenti danni ai passeggeri che gli stessi si sono disciplinatamente incartati e portati a casa: avanti così.