L’APPROFONDIMENTO: Il fegato specchio della salute
In questi ultimi anni, in tutti i paesi del mondo si regista una rapida crescita della prevalenza della steatosi epatica. In Italia si stima che circa il 20% di tutta la popolazione abbia un fegato grasso; la prevalenza sale vertiginosamente dopo i 40 anni con valori di oltre il 60% negli ultra-sessantenni.
Il fegato grasso si associa a molteplici condizioni quali sovrappeso e obesità, assunzione eccessiva di bevande alcoliche o zuccherate, terapie prolungate con farmaci epatotossici e malattie croniche del fegato e non, come diabete, dismetabolismi lipidici e le malattie cardiovascolari. La steatosi lieve o moderata non è di per sé una malattia, ma lo diventa quando evolve e si complica con l’infiammazione e la steato-epatite può evolvere in cirrosi epatica e epatocarcinoma. La steato-epatite costituisce inoltre un indicatore di maggiore severità delle patologie croniche non epatiche a cui si associa. Perciò la scoperta in un soggetto asintomatico di un “fegato grasso” all’ecografia addominale (che è l’esame di screening) costituisce un spia che indica precocemente il rischio di incipienti patologie epatiche (steato-epatiti) e non epatiche (diabete, dismetabolismi e malattie cardiovascolari).
Oggi con alcuni semplici esami non invasivi è possibile identificare quali siano questi rischi e quantificare con precisione e riproducibilità la steatosi epatica. Software innovativi applicabili ai comuni ecografi permettono mediante algoritmi diagnostici sofisticati di valutare in tempo reale i molteplici parametri ecografici e elastometrici associati all’accumulo di grasso nel fegato. Tali misure sono riproducibili e correlano con il dato della Spettrometria in Risonanza Magnetica che fornisce lo spettro del contenuto di acqua e grasso del parenchima epatico e l’istologia epatica che fornisce un indice quali-quantitativo del numero di cellule con accumulo di grasso per frazione di tessuto.
Con il termine generico di Sindrome Metabolica (SM) si definisce la complessità delle patologie multi-sistemiche associate al fegato grasso: sovrappeso/obesità, ipertensione/malattie cardiovascolari, diabete/dismetabolismi-lipidici. La SM aumenta il rischio di neoplasie epato-digestive e non solo. La steatosi epatica è perciò anche un precoce e sensibile indicatore quali-quantitativo del rischio di SM che consegue alle alterazioni metaboliche indotte dall’interazione tra patrimonio genetico, eterogeneità del microbioma intestinale, ambiente e stile di vita e soprattutto all’alimentazione globalizzata, sempre più uguale per tutti.
Il fegato è quindi un sensibile specchio della salute dello stile di vita e alimentare individuale per la quale non esistono alimenti o diete universalmente salutari o dannosi. Nella prevenzione e cura del singolo individuo persona è inappropriato e talora pericoloso ricorrere a prescrizioni/proscrizioni di diete e farmaci in modo generico e sistematico. Prevenzione e cura della SM richiedono:
a) un’accurata valutazione del rischio familiare, ambientale e comportamentale personale;
b) uno stile di vita personalizzato e un calendario alimentare rispettoso della storia e abitudini alimentari individuali, stagionalità e territorialità;
c) un programma di cura personalizzato per mantenere o recuperare e sorvegliare la salute controllando il grasso intra-epatico (quantizzabile con tecniche non invasive: spettrometria RM, indici steatometrici da software in uso su ecografi e elastometrici) per valutare nel singolo individuo l’impatto dei cambiamenti di stile di vita e delle terapie.
Utilizzando l’efficace modello di ricerca della Biologia Sistemica (che ha realizzato il recente grande progresso delle conoscenze sulla fisiopatologia del fegato grasso studiando le complesse interazioni tra i differenti sistemi biologici) anche la ricerca biomedica e clinica analizzerà la complessità delle interazioni dei diversi sistemi vitali che generano il fegato grasso.
Le diverse necessità cliniche guideranno le applicazioni della Medicina Sistemica per ri-definire i diversi profili fenotipici che sono alla base delle molteplici e diverse suscettibilità individuali ai rischi patologici generali.
Con queste finalità e obiettivi occorre studiare prospetticamente coorti di soggetti con fegato grasso per identificare gli esiti clinico-patologici nei differenti sottogruppi di individui classificati secondo la metodologia suddetta.
Lo studio del fegato fornisce perciò sia nella ricerca che nella pratica medica uno strumento indispensabile per individuare le diverse sottospecie patologiche della SM e per guidare le scelte di cura nel singolo individuo.
Ferruccio Bonino
Pisa