Sembra, da attendibili notizie di stampa, che all’istanza della famiglia della quindicenne scomparsa trentaquattro anni or sono, della quale non si ha più avuto notizia alcuna, di poter accedere ad un fascicolo riservato che dovrebbe trovarsi in Vaticano sia pervenuto in risposta a stretto giro di posta dal Sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato un laconico “Per noi il caso è chiuso”.
Ora, a parte il merito che è -e rimane- ignoto ed è competenza degli avvocati della famiglia, una siffatta risposta è da aspettarsela da parte di qualcuno di quei molteplici garbati potenti di turno che imperversano,