APOCRIFA: Respirare
E’ appena terminato, nella sede milanese della Fondazione, il training delle sedute dedicate alla meditazione –‘Il millenario cammino orientale verso il benessere’- nel corso delle quali uno dei punti di riferimento fondamentale dell’insegnante è stata la concentrazione sul respiro: anche perché, come essa ha sottolineato, in riferimento al respiro non c’è proprio bisogno di immaginare o di ricordare niente di particolare, ma solo di porre una consapevole attenzione a questa naturalmente spontanea funzione della vita presente nel mondo ovunque essa vita ci sia.
Non interessa, in questa sede, la respirazione come funzione fondamentale dell’organismo umano, peraltro caratteristica di tutto il mondo vivente (almeno secondo la concezione tradizionale che si attribuisce a questo termine) compreso quello vegetale, ma è sufficiente ricordarne le fasi, inspirazione e espirazione, per il tramite delle quali il sangue è continuamente rifornito di ossigeno e liberato dall’anidride carbonica. L’apparato respiratorio ricambia mediamente otto litri di aria al minuto e può anche arrivare -in rapporto alle condizioni di esercizio- a molto di più.
Ma oltre a questo aspetto fisiologico cui di regola non si bada mai perché avviene senza intervento volontario, anzi anche contro o nonostante una eventuale diversa volontà, in automatismo dei centri nervosi deputati e oltre alla finalità della meditazione Anapana che induce (allo scopo di concentrarsi liberandosi) a portare attenzione al respiro mentre entra ed esce dalle narici, vale a dire a un piccolo e, ad un’analisi superficiale, fin quasi insignificante dettaglio di un processo ben più articolato e complesso, il respiro pone anche l’essere vivente in un rapporto profondamente significativo oltre che misterioso con la realtà che lo circonda.
La creatura umana, in quanto pensante, è in grado di esserne consapevole.
L’astrofisico statunitense George V. Coyne scrive che la nostra esistenza è intimamente legata alla materia e all’energia dell’Universo di cui siamo parte e che i nostri atomi -per il tramite del respiro- si scambiano continuamente con quelli dell’Universo fino al punto che ogni anno il 98% del nostro corpo si rinnova.
Ogni nostro respiro mette in circolo miliardi e miliardi di atomi già riciclati dal respiro di altri viventi…Tutto viene rinnovato, rigenerato ogni momento attingendo a quella fonte di materia e di energia che è l’Universo.
Anche nella pratica Reiki, per esempio, l’accesso all’energia dell’Universo avviene per il tramite del controllo del respiro ed è collegato alla meditazione.
Ora sembra evidente che questo concetto di riciclo sia più simile ad un concetto di scambio rigenerante ed energetico, reciproco e continuo, con l’immenso che ci circonda e nel quale siamo immersi più che a un mero riciclo tradizionalmente inteso il quale nella comune accezione nemmeno sempre ha una positiva valenza.
E se si considera che gli innumerevoli atomi sono al 99% spazio vuoto (non come l’aria che sebbene invisibili è costituita a sua volta da atomi, ma vuoto al pari del nulla o del niente), il mistero del respiro, e della vita cui contribuisce in modo determinante, appare in una prospettiva ove ancor di più il fascino soffonde stupore e meraviglia.
Al principio dell’Universo c’erano solo idrogeno ed elio e ci sono voluti circa dieci miliardi di anni di evoluzione, attraverso tre generazioni di stelle (gli elementi pesanti si creano per nucleosintesi solo all’interno delle stelle e solo quando queste muoiono essi sono diffusi nello spazio per dare origine a una nuova generazione di stelle), per produrre le quantità di elementi chimici indispensabili alla vita comparsa sulla Terra nelle sue prime semplici forme circa tre miliardi di anni or sono.
Il respiro si presenta così come una sorta di ineludibile cordone ombelicale che in modo sobrio oltre che discreto (senza apparire, ma sommessamente et naturaliter) collega e scambia ogni essere vivente, anche quello apparentemente più insignificante e inutile, con ciascun altro e, contemporaneamente, con la materia e l’energia del tutto che fisicamente ci circonda.
Da questa intuizione, o consapevolezza o speranza, può iniziare un lungo cammino. Ciascuno al seguito della propria cometa.
LMPD