Sovrappeso e sottopeso
Lancet Diabetes and Endocrinology pubblica uno studio della London School of Hygiene la cui ricerca ha coinvolto oltre 3,6 milioni di persone in Gran Bretagna.
Dall’analisi delle loro cartelle cliniche elettroniche, come compilate dai medici di base, anche considerati altri pericoli come il fumo o patologie già in essere, risulta che per i soggetti obesi (con indice di massa corporea -Bmi- superiore a 30 vs il normale di 21/25), l’aspettativa di vita è inferiore di 4,2 anni per gli uomini e 3,5 per le donne: soprattutto per tumori e malattie cardiovascolari, ma anche per altre patologie come le respiratorie e il diabete.
Per i soggetti sottopeso la riduzione è del pari rilevante: 4,3 anni per gli uomini e 4,5 per le donne a causa di una serie di patologie diverse, dall’Alzheimer al suicidio, ma il collegamento, secondo gli autori, potrebbe significare che la perdita di peso è sintomo di altre malattie.
Il rischio aumenta con il crescere del peso. Per le patologie cardiovascolari la minor probabilità minore di morte è correlata a un Bmi di 25 e aumenta del 29% per ogni cinque punti di aumento. Per il rischio di tumore l’indice di massa corporea con probabilità minima è 21 e il rischio aumenta del 13% per ogni 5 punti di aumento.
Se l’indice di massa corporea è uno degli indicatori principali di salute l’avvertimento è rivolto a una larga platea di persone: in Italia per esempio (rapporto Osservasalute) più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) è in sovrappeso e c’è un obeso uno su dieci (9,8%).