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DIALOGANDO – Medicina e altro a cura della Fondazione

La Newsletter della Fondazione, con pubblicazione quindicinale, trae il suo titolo da uno fra gli scopi dell’ente che è la libera comunicazione del pensiero: un dialogo ideale, quindi, che si occupa di medicina e altro.

Essa è inviata a semplice domanda e riceve contributi, a vario titolo, da chi desidera partecipare.

Totale articoli: 234

Recentemente un lettore domandava ad un noto giornalista la ragione per la quale i giornali pubblicano le notizie, ma poi quasi mai danno seguito tenendo al corrente i lettori dei successivi sviluppi. La risposta, in sostanza, è stata che: lo spazio è poco, le notizie sono molte ogni giorno e, non ultimo, i lettori cercano sempre cose nuove. Che questa logica faccia acqua, tanto o poco, oppure no dipende in effetti da

Il sonno della ragione non provoca solo mostri, ma anche ideologie il cui uso meramente strumentale ed in mala fede in prospettiva politica e per scopi di bassa politica conduce a situazioni paradossali oltre che abnormi: come per la sicurezza dei cittadini. Accontentandoci di considerare, al momento, la normale sicurezza interna su cui un consorzio civile dovrebbe poter confidare quantomeno in tempo di pace (e lasciando da parte, quindi, terroristi internazionali etc) ha fatto scalpore il recente intervento di un vescovo che ha pubblicamente criticato una

La medicina occidentale ha raggiunto grandi frontiere di specializzazione, sappiamo guardare nell'infinitamente piccolo. Ogni organo o patologia trova il suo massimo esperto, l'esperto di quel dettaglio. La nostra scienza separa. Eppure, in qualche modo, l'universo unisce: siamo uno. Le culture orientali ne sono maestre. Anche nel campo della medicina, esse non guardano innanzitutto il singolo organo o sintomo ma l'uomo, il paziente: ne leggono il corpo, la costituzione, l'energia che lo anima. Terra, acqua, aria

Diamo atto che talvolta anche i potenti, da molti invidiati per i loro privilegi mondani e sociali oltre che per le posizioni, appunto, di potere che rivestono, sono costretti da forze cui non riescono a sottrarsi a mandare giù qualche bicchiere di acqua sporca. Un comune cittadino, quisque de populo, potrebbe signorilmente mettere giù la cornetta e non doversi sorbire le pelose e diplomatiche condoglianze degli alti rappresentanti del popolo (diciamo così) egiziano e neanche perdendo l’occasione di esprimere agli interlocutori in modo diretto e comprensibile il proprio pensiero

E’ vero, come ha detto il presidente della Repubblica in occasione del Giorno della Memoria, che Auschwitz (e non solo) è un buco nero nella storia dell’umanità ed è bene che ovunque ci siano state cerimonie ed iniziative poiché la memoria è uno dei (tanti) talloni d’Achille dell’uomo: essere che tende alla dimenticanza ed alla conseguente svagatezza. Ben venga, quindi, anche la prossima apertura al pubblico, sul sito dell’archivio storico di Montecitorio, della documentazione acquisita dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sui crimini alla quale è stato tolto il segreto, come annunciato

Questa surreale vicenda delle cripto-statue suggerisce un paio di osservazioni. La prima circa il deficit culturale che, evidentemente, emerge dalla goffa pubblica gestione che ha fatto il giro del mondo divertendone, verosimilmente, una buona parte: l’Italia continua purtroppo ad essere, nonostante lodevoli esempi contrari che solo speriamo si propaghino sempre di più e possibilmente in fretta, una denominazione ideale (ancorché onusta di storia, anche dell’arte) più che una coscienza civica anche socio-politica. Siamo tanto abituati, nei secoli, ad inchinarci di fronte ai potenti