APOCRIFA – Nuovi orizzonti del diritto
ABC News, affidabile emittente televisiva statunitense, ha riferito in data 11 maggio scorso che il presidente sarebbe stato disposto ad accettare in dono un aereo 747-8 attualmente di proprietà della famiglia reale del Qatar per sostituire il vecchio Air Force One in dotazione, dato che la Boeing sta ritardando eccessivamente la consegna del nuovo velivolo, e che dopo la fine del mandato, cioè dell’utilizzo istituzionale, la macchina entrerebbe a fare parte della Trump’s presidential library, vale a dire sarebbe di uso privato.
I media sono subito saliti sull’altalena impadronendosi di particolari arabian style che attengono in particolare alla sistemazione interna dell’aereo il quale, su due piani, è golosamente descritto contemplare cinque sale lounge, 11 bagni, 40 televisioni e 89 posti (rectius: poltrone) a sedere, più l’equipaggio, per un valore intorno a 400 mln di dollari.
Il potenziale destinatario dell’omaggio in un post sul proprio Truth Social sembra confermare l’indiscrezione “Quindi il fatto che il Dipartimento della Difesa riceva in regalo, GRATUITAMENTE, un aereo 747 per sostituire temporaneamente l’Air Force One, vecchio di 40 anni, in una transazione molto pubblica e trasparente, dà talmente fastidio ai democratici disonesti che insistono perché paghiamo l’aereo a fior di quattrini” mentre un cauto portavoce del Qatar ha dichiarato al New York Times che il possibile trasferimento dell’aereo è ancora in fase di valutazione e che “non è stata presa alcuna decisione”.
Una certa finezza interpretativa si intravede già nella metamorfosi in forza della quale il velivolo, oggidì regalato (gratuitamente) al governo, possa divenire in prosieguo privato, ma l’ipotesi è negata dal presidente il quale, dopo avere incolpato (more solito) la mancanza di progressi della Boeing nella costruzione di un nuovo Air Force One e sottolineato che sarebbe “stupido” rifiutare un aereo gratuito, ha altresì dichiarato che non lo userà dopo aver lasciato l’incarico.
A prescindere da polemiche di ordine politico, è curioso notare come l’attenzione generale si sia subito concentrata più sui particolari estetici (a parte che sui gusti, anche quelli arabi, è inutile disputare) che su quelli etici o comportamentali dato che, sempre secondo ABC News, ove accettato l’aereo potrebbe diventare il regalo più costoso da parte di un governo straniero a un soggetto pubblico eletto statunitense.
Nel merito, secondo qualcuno fra i democratici un simile regalo potrebbe essere anti costituzionale: “Niente dice ‘America First’ come l’Air Force One, portato dal Qatar”, ha per esempio osservato il leader democratico al Senato aggiungendo che “non è solo corruzione, è un’influenza straniera premium con spazio extra per le gambe“, ma l’esternazione è stata subito rintuzzata dalla Segreteria stampa della Casa Bianca la quale in un comunicato ha fatto la punta alla matita: “Qualsiasi dono fatto da un governo straniero viene sempre accettato nel pieno rispetto di tutte le leggi vigenti. L’amministrazione del Presidente Trump si impegna alla piena trasparenza”.
Come si vede ci si trova, negli USA come altrove, nella normale situazione di incomunicabilità, competenza più degli psicologi che dei politici.
Ma le opinioni si accavallano nonostante la promessa di piena trasparenza e (notizie da PolitiFact) altri componenti del Congresso insistono nel valutare che un tale dono sarebbe incostituzionale.
“Non solo questo è farsescamente corrotto, è palesemente incostituzionale. Il Congresso non deve permettere a questa cleptocrazia esagerata di procedere“.
“La Costituzione dice specificamente che non si possono accettare regali da leader stranieri“.
Perfino un’attivista conservatrice del MAGA ha detto che “Se i rapporti iniziali sono fattuali, penso che sia preoccupante” e un commentatore conservatore ha definito la proposta di regalo skeezy (squallida).
In ogni modo, vada come vada e si vedrà, al di là di esternazioni anche prevedibili e comunque, nel caso, dovute (come si usa dire da noi) l’apertura presidenziale USA non può lasciare insensibili quanti, a esempio nel nostro Paese, fanno usuale o saltuario mercimonio pubblico-privato e i connessi nonché conseguenti spericolati slalom fra i paletti del codice penale in materia di corruzione, oggetto notoriamente ambito dai ladri in guanti gialli.
Da una nota pubblicata lo scorso mese di luglio da Sistema Penale in merito al rapporto “La corruzione in Italia. Anno 2022-2023”, redatto a cura dell’ISTAT, a parte una diminuzione del fenomeno corruttivo confrontando i dati del triennio 2020-2023 con gli anni 2013-2016 (precedente indagine), dato, a parere dell’ISTAT, di certo alterato in meno a causa della pandemia, si osserva come la richiesta di denaro, regali o altro abbia interessato (almeno una volta) le famiglie in maggioranza nel settore giustizia rispetto ad altri settori come benefici assistenziali, voto di scambio, uffici pubblici, sanità, istruzione etc.
Per la prima volta è stato anche indagato il tema della ‘accettabilità della corruzione’ e domandato a persone non esposte direttamente a episodi corruttivi se ritenessero accettabili (almeno in alcune circostanze) comportamenti legati a dinamiche simili o assimilabili a quelle corruttive.
Per il 20,1% dei cittadini di 18-80 anni è accettabile che un genitore offra o accetti di pagare per trovare lavoro a un figlio (per il 7,4% è sempre accettabile, per il 12,7% solo in alcune circostanze), mentre farsi raccomandare da familiari o amici per essere assunti è ritenuto accettabile dal 15,9%.
Risulta al 4,5% la percentuale di cittadini che ritiene accettabile ottenere regali, favori o denaro in cambio del proprio voto alle elezioni.
Con la dovuta prudenza da riservare (sempre) alle indagini e alle percezioni -l’Italia è al 42° posto su una classifica di 180 paesi nell’indice della percezione della corruzione 2023 secondo il Rapporto di Transparency International mentre l’anno precedente era al 41° posto- è comunque appropriato far mente che, in ogni paese civile, la corruzione si realizza non solo per il tramite della ‘busta’, ma anche (e talora anche soprattutto) proprio di quelle che la legge denomina in generale ‘utilità’.
Dato che di norma i più efficaci esempi comportamentali provengono dall’alto, se passa il principio abbastanza innovativo e ardito del regalo (gratuito) accettato nel pieno rispetto di tutte le leggi vigenti e in particolare diretto all’istituzione, magari lasciando nel vago il futuro utilizzo del regalo da parte del soggetto appartenente all’istituzione, non è dubbio che più ampi orizzonti si apriranno davanti ai professionisti del ramo e ai loro azzeccagarbugli.
LMPD