DE LITTERIS ET ARTIBUS – Domus Comeliana
Sono pisano d’adozione e quindi mi si perdonerà se torno a parlare di questa piccola città toscana che presenta non poche unicità. Infatti, se Pisa è universalmente nota per la sua famosa Torre, essa è anche orgogliosa di aver dato i natali a Galileo Galilei, l’iniziatore della scienza moderna, che qui ha ben tre “case” a lui dedicate. Inoltre, in tempi più recenti, Pisa può vantare tre premi Nobel, due presidenti della repubblica e cinque presidenti del consiglio.
In questo contesto, una storia piccola – ma molto significativa – è quella di Marcello Comel, nato a Trieste nel 1902 che fu chiamato dall’Università di Pisa come professore ordinario di Dermatologia nel dicembre 1946. Qui a Pisa Comel morì nel 1995, nella sua casa (oggi definita Domus Comeliana) che si colloca su un lato particolarmente evocativo della celeberrima Piazza dei Miracoli. Si tratta di una residenza molto suggestiva non solo per la collocazione straordinaria, ma anche per l’armonica combinazione degli edifici in rapporto con l’ambiente naturale circostante e per il grande giardino all’antica su due livelli che – secondo la visione ecologica di Comel – offre quiete agli studi come un moderno hortus conclusus.
Non è marginale ricordare che la Domus Comeliana è attualmente gestita dalla Fondazione di cui questa Newsletter è l’organo, istituita allo scopo di mantenere viva la memoria e promuovere gli indirizzi culturali di uno scienziato fortemente innovativo che seppe avventurarsi da pioniere nella regione di confine tra medicina e umanesimo.
Marcello Comel fondò una biblioteca scientifica intitolata al dalmata Santorio Santorio, il cinquecentesco “Galileo della medicina”, che, sulle orme di Ippocrate, insegnava l’unitarietà organica e psicofisica dell’uomo: l’umanesimo medico. Il collegamento di Comel con Santorio è chiaro: nel 1943, infatti, egli costituisce l’Institutum Santorianum de Humanitate Medica per promuovere l’umanesimo medico nel nome dell’iniziatore della medicina sperimentale.
Già a quei tempi, Comel immaginava una nuova medicina, nella quale lo studio e la ricerca dovevano essere, secondo quanto da lui scritto, “in temperie d’alta cultura umanistica, con aderenza alla spiritualità mediterranea della medicina empirica ippocratea e della scienza sperimentale galileiana”.
Nella volontà del Fondatore, lo scopo dell’Institutum è la promozione dell’umanesimo nello studio della fisiologia e della patologia nonché l’inserimento armonico delle scienze mediche nella cultura umanistica. L’intendimento era di favorire ogni iniziativa, ogni progresso, ogni avanzamento nell’ambito degli studi medici senza alcuna discriminante: in un campo di generale concordia d’intenti, di totale parità di uomini e di idee, rimanendo saldamente ancorati all’interno dei confini dell’umanesimo.
L’attività dello Institutum Santorianum de Humanitate Medica, altresì chiamato Institutum Medicum Santorianum, è perseguita favorendo la pubblicazione di opere (ricerche, monografie, articoli), indicendo convegni e simposi, offrendo borse di studio e premi. Nel 1992 l’Institutum fu trasformato definitivamente in Fondazione, formalmente riconosciuta sotto la presidenza dello stesso Marcello Comel con l’intento di rendere possibile anche in prospettiva futura una continuazione dell’opera di divulgazione scientifica e umanistica come realizzata nel corso della sua lunga carriera.
Tra le opere di Comel, un cenno particolare merita il “Quaderno Santoriano della Salute”, pubblicato nel 1979. È un libro scritto per i pazienti con l’intento di convincerli che le “cure generali” (quelle che avevano il primo posto nelle sue prescrizioni) sono molto importanti e, se ben attuate, in grado di risolvere nella maggioranza dei casi molti disturbi o addirittura di ritardarne o evitarne l’insorgenza. Si tratta di una serie di raccomandazioni che oggi hanno trovato un ampio riscontro in medicina, in particolare sotto il profilo della prevenzione, e che si basano sull’osservanza delle “tre M d’oro” della salute (Mangiare poco e come si deve; Masticare molto e come si deve; Muoversi moltissimo e come si deve).
Nel 1981 uscì il saggio “L’Uomo nel suo ambiente. Fisiologia ambientale: Ecofisiologia e Fisiecologia”, che promuoveva l’umanesimo medico integrale, inteso nella sua moderna accezione – comprensiva anche della tutela della sicurezza, dell’ambiente e dell’ecologia – affinché il progresso scientifico ed economico si accompagnasse allo sviluppo e alla considerazione della persona umana e delle sue condizioni di vita.
La Fondazione, che ha sede legale a Milano e sede operativa a Pisa, continua la propria attività grazie a persone che di Comel furono collaboratori oltre che amici e che condividono la visione etica per la quale l’incontro delle intelligenze e delle volontà e delle passioni rivolte alla ricerca e al progresso e all’elevazione umana dovrebbe essere maggiormente indotto dalla libertà e dall’ideale di servire, indispensabili alle scienze come pure alle arti, piuttosto che da istanze economiche o interessi mercantili.
Secondo le disposizioni del Fondatore – convinto com’era dell’opportunità di uno stretto contatto fra la scienza, l’arte e i lettori – è stata realizzata la Sectio de Litteris et Artibus, con l’obiettivo di aprire uno spazio dedicato alla vita intellettuale e spirituale, rivolgendosi non solo agli specialisti, ma anche a quelle persone che si sentono attratte da un’esperienza più vasta nel campo delle arti e che amano una cultura libera e indipendente dalla contingenza delle mode.
Massimo Pentalogo
