DE LITTERIS ET ARTIBUS – Clioscopio
Nel centro di Pisa, a quattro passi dalla Piazza Vittorio Emanuele II, troviamo la Domus Mazziniana. Si tratta senza dubbio di una mera coincidenza toponomastica, che pone vicini l’uno all’altro un grande repubblicano e il sovrano che ha unificato l’Italia. Tuttavia, è molto suggestivo il fatto che il monumento equestre del re risorgimentale al centro della piazza sia visibile dal marciapiede davanti a una delle facciate della Domus Mazziniana, decorata dal testo integrale del giuramento della Giovine Italia.
Peraltro, la sede della Domus non è affatto casuale, in quanto sorge nell’area della storica Casa Rosselli-Nathan dove il 10 marzo 1872 morì Giuseppe Mazzini.
La famiglia italo-britannica Rosselli-Nathan (che si unì per matrimonio) era composta da patrioti che garantirono a Mazzini sostegno economico, politico e – infine – un rifugio sicuro negli ultimi giorni della sua vita. Questa famiglia di radici ebraiche e devota agli ideali mazziniani fu un pilastro del movimento repubblicano.
La Casa fu completamente rasa al suolo nel corso dei bombardamenti che danneggiarono gravemente la città di Pisa nell’agosto 1943. Nel dopoguerra, la tradizione del sito è stata portata avanti dalla Domus Mazziniana, che fu ricostruita con l’intento di istituire un centro qualificato per studiare e approfondire il pensiero di Giuseppe Mazzini, diffondere le sue opere, raccogliere e conservare documenti relativi alla sua vita e al suo insegnamento.
Nel 2002, la Domus Mazziniana di Pisa è stata inserita nella rete degli Istituti Storici di interesse nazionale e nel 2009 il comitato dei garanti per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia l’ha individuata tra il “luoghi della memoria” legati a “momenti fondamentali della storia nazionale”.
La Domus non si limita all’ambito risorgimentale, ma affronta anche temi cruciali di storia contemporanea attraverso una serie di seminari ed eventi. In particolare, un ciclo di incontri e dibattiti culturali è stato denominato utilizzando un elegante neologismo: “Clioscopio”.
L’etimologia è trasparente, poiché sono giustapposti i due verbi greci κλείω e σκοπέω: il primo, che significa “celebrare”, ha anche dato il nome a Clio, Musa della Storia nella mitologia greca; il secondo significa “osservare” e ci è familiare come suffisso in termini di uso comune quali telescopio, microscopio, caleidoscopio.
“Clioscopio” è quindi un neologismo particolarmente efficace per designare un ciclo di seminari volti ad analizzare i problemi del presente con lo sguardo della storia, superando la diffusa superficialità che spesso caratterizza il dibattito quotidiano.
Massimo Pentalogo
Le manifestazioni accademiche e divulgative ospitate in “Clioscopio” sono aperte al pubblico e possono essere seguite anche on-line. Per chi fosse interessato, maggiori informazioni sono disponibili cliccando al seguente link.
