Anche in ambito sanitario in incremento il low cost
La Relazione Censis sulla Sanità del 2011 evidenzia come le disfunzioni della sanità e i prezzi crescenti dei ticket motivano l’attenzione del cittadino al costo delle prestazioni e la conseguente ricerca di una qualità accettabile, in tempi ragionevoli, ma a prezzo più basso. Da qualche tempo si assiste al cosiddetto low cost sanitario, fenomeno articolato e in grande crescita, volto a intercettare la domanda privata pagante alla ricerca di prestazioni a prezzi ridotti.
Stime di Assolowcost indicano in oltre 10 miliardi di Euro il valore della sanità low cost, con una dinamica di crescita annua estremamente intensa, dell’ordine del 25% annuo. Da una ricerca della Scuola di Formazione continua del Campus Biomedico di Roma è emerso che le strutture del low cost sono in grado di consentire un risparmio particolarmente elevato rispetto alle tariffe di mercato, di solito non inferiore al 30%, ma che può salire fino a raggiungere punte superiori al 60%. Nel segmento che opera sul web tramite offerte promozionali, i tagli rispetto ai prezzi di mercato possono arrivare oltre l’80%.
In periodo di crisi emerge che i cittadini hanno esteso le rinunce anche in ambito sanitario: il 18% degli italiani dichiara di aver dovuto rinunciare ad alcune prestazioni sanitarie, come visite specialistiche o odontoiatriche, per motivi economici; la percentuale sale fino al 24% tra il 45 e i 64 anni e si attesta intorno al 20 per gli anziani. Altre famiglie hanno deciso di affidarsi al pubblico; questo però non ha impedito la continua crescita della spesa sanitaria familiare, anche per l’introduzione dei ticket sulle prestazioni specialistiche e diagnostiche.
Il settore odontoiatrico, nel quale la spesa è tradizionalmente a carico dei privati è ai vertici della ricerca da parte dei cittadini di una tariffa vantaggiosa seguito dalle visite specialistiche, prestazioni diagnostiche e filiera del benessere non coperti o parzialmente coperti dal Servizio Sanitario Nazionale.
Filone in grande crescita è quello delle offerte promozionali su siti web che, utilizzando l’e-commerce, offrono prestazioni con tagli dei prezzi che arrivano fino al 70-85% rispetto ai prezzi di mercato. Da segnalare il fenomeno Groupon nato a Berlino da un gruppo di giovani imprenditori europei. Il portale web ha offerto il suo primo sconto nel gennaio 2010 e successivamente sono stati aperti uffici nei principali paesi europei. La convenzione con un gran numero di esercizi commerciali, consente di proporre agli utenti registrati sconti notevoli anche in ambiti sanitari specialistici e di medicina estetica.
Il low cost propriamente detto copre anche il mercato socio-sanitario e socio assistenziale privato, spesso in una logica di territorio e continuità assistenziale.
La crescita di quest’offerta di low cost, conclude il Censis, «… prefigura scenari preoccupanti per i possibili danni derivanti da un rapporto costi/benefici squilibrato, per la mancanza di controlli di qualità e per l’induzione di una domanda impropria e di risposte inappropriate».
In particolare, il rischio di indurre una domanda impropria, cioè non funzionale o correlata all’effettivo stato di salute degli utenti, sembra collegabile al richiamo prodotto forse acriticamente proprio dal low cost, mentre le risposte inappropriate potrebbero localizzarsi nell’eventuale scarsa qualifica degli operatori o inferiore qualità dei materiali.