L’APPROFONDIMENTO – Era Glaciale
Un argomento ricorrente nella stagione estiva è quello del riscaldamento globale, che viene implacabilmente ricordato ogni volta che si riportano le temperature mensili, definite senza eccezioni “le più alte di sempre”.
In realtà, nel corso di miliardi di anni, il clima sulla Terra ha subito ampie fluttuazioni con l’alternarsi di periodi ben più caldi e ben più freddi rispetto al momento attuale. È il nostro cronocentrismo che ci porta a vedere esclusivamente quello che sta accadendo nel nostro limitato orizzonte temporale, prestando scarsa attenzione a tutto ciò che è accaduto nella complessa e lunghissima storia che ci precede.
Le variazioni della temperatura del nostro pianeta sono legate in misura preponderante all’andamento della concentrazione atmosferica dell’anidride carbonica. Se questa aumenta (per esempio a causa dell’attività vulcanica) la temperatura sale per effetto serra; se diminuisce (per esempio a causa della fotosintesi delle piante) la temperatura scende.
La diminuzione dell’anidride carbonica atmosferica (e quindi la discesa della temperatura), oltre che dalle piante può essere causata anche da eventi geologici. Per esempio alla genesi dell’ultima era glaciale (iniziata 34 miliardi di anni fa e ancora in corso) ha contribuito l’impatto della placca tettonica indiana sulla placca asiatica e la conseguente formazione dell’Himalaya e dell’altopiano tibetano. Ciò ha esposto enormi quantità di roccia all’erosione, con importante consumo di anidride carbonica atmosferica e drastico calo della temperatura.
Che l’era glaciale sia ancora in corso è dimostrato dalla persistenza (almeno per ora) delle calotte polari, ma va ricordato che all’interno di questo periodo ci sono state fluttuazioni significative della temperatura.
n particolare nel Quaternario, che è iniziato circa 2 milioni e mezzo di anni fa e prosegue fino a oggi, ci sono stati cicli glaciali e interglaciali piuttosto pronunciati, con l’alternarsi di vaste calotte che coprivano gran parte del Nord America, dell’Europa e dell’Asia, e periodi più caldi in cui i ghiacciai si ritiravano. Contemporaneamente, nelle regioni più vicine all’Equatore si sono succeduti periodi di maggiore aridità (quando altrove il ghiaccio aumentava) e di maggiore umidità (quando altrove il ghiaccio diminuiva). E sappiamo bene quale rilievo abbiano avuto queste variazioni climatiche nel condizionare il percorso dell’evoluzione umana.
Il più recente periodo di riscaldamento è iniziato circa 20.000 anni fa e in quell’occasione la diminuzione dei ghiacci ha contribuito a diminuire l’aridità in molte zone temperate favorendo la nascita dell’agricoltura. Da allora le attività umane sono cresciute fino a raggiungere una scala sufficiente a determinare conseguenze rilevanti sul riscaldamento globale, attraverso la deforestazione e la produzione sempre più massiccia di gas serra.
L’unico periodo nel quale le attività umane hanno contribuito al raffreddamento del pianeta è stato nel Cinquecento e nel Seicento, all’indomani della scoperta delle Americhe. In questo periodo c’è stato un piccolo calo della temperatura del pianeta dovuto al crollo demografico delle popolazioni native americane, causato principalmente dall’assenza di immunità specifica nei confronti delle nuove malattie portate dagli europei. La morte di oltre 50 milioni di persone (il 90% delle popolazioni precolombiane) che praticavano ampiamente l’agricoltura ebbe come conseguenza l’abbandono di vaste aree coltivate e un’importante riforestazione spontanea (con aumento della cattura di anidride carbonica dall’atmosfera).
Gli interventi umani che hanno influenzato l’andamento del clima (verso il freddo e verso il caldo) offrono spunti per la scelta definitiva della data d’inizio dell’Antropocene, l’epoca geologica nella quale le attività della nostra specie hanno avuto effetti misurabili su scala planetaria. Infatti, alla luce dell’articolo citato, il 1492 potrebbe essere proposto come data d’inizio dell’Antropocene, visto che ancor prima della rivoluzione industriale ci siamo fatti notare a livello globale con una miniglaciazione da genocidio.
Davide Caramella