HomeDialogandoNewsletterApprofondimentoL’APPROFONDIMENTO – Il Fegato Specchio della Salute

L’APPROFONDIMENTO – Il Fegato Specchio della Salute

Il 9 Novembre 2024 si è svolto, presso la sede di Pisa della Institutio Santoriana Fondazione Comel (ISFC), il primo workshop organizzato dalla ACADEMIA MEDICA SANTORIANA (AMS), organismo della ISFC che ha lo scopo di promuovere e divulgare buone prassi nel campo delle scienze e conoscenze fondate sul concetto della Misura introdotto nel ‘600 da Santorio Santorio, il padre della fisiologia sperimentale.

La Misura è simultaneamente nella realtà e metafora sia strumento che metodo di conoscenza e sperimentazione scientifica.

Come sostantivo significa capacità, grado, livello o ordine di grandezza, modello, numero, taglia… mentre in senso figurato è continenza, discrezione, equilibrio, limite, moderazione, norma, parsimonia, precauzione, prudenza, regola, temperanza e, infine, come verbo è sinonimo di considera, controlla, dosa, equilibra, giudica, indossa, limita, modera, pondera, prova, stima e valuta.

La coniugazione della misura nei suoi diversi significati è perciò alla base dello studio e applicazione delle scienze umane.

Le iniziative della AMS si occupano della tutela della salute della persona umana e delle sue condizioni di vita intese, secondo la visione del Fondatore della Institutio Santoriana Fondazione Comel, Marcello Comel, nella loro moderna accezione che comprende la tutela ecologica dell’ambiente come Cura della Salute Globale ovvero dell’Omeostasi Eco-Fisiologica Umana e Ambientale.

Già nel 1981 Marcello Comel con visione anticipatoria delle problematiche che oggi affliggono l’umanità proponeva a lettori ancora inconsapevoli la concezione della salute umana come omeostasi eco-fisiologica dell’ambiente in cui la singola persona vive (1).

Gli ultimi decenni hanno tolto ogni illusione che la storia umana fosse guidata dalla legge del progresso costante garantito dalla crescita continua di un uomo inconsapevole dell’ambiente in cui vive. Oggi è sempre più diffusa la consapevolezza che la Terra è patria di destini comuni, dove il futuro per l’uomo è incerto.

La scienza medica ha un compito privilegiato nel processo di cambiamento per un’ecologia integrale e occorre perciò indirizzare la ricerca e pratica medica verso la cura della salute della persona umana promuovendo fattive collaborazioni tra esperti del mondo della ricerca, industria e pratica biomedica.

Il primo workshop della AMS è stato organizzato da medici e ingegneri in collaborazione con Movi SpA che opera da oltre 100 anni nei settori delle attrezzature e strumenti scientifici medicali (esempio anestesia e terapia antalgica) e dei biosistemi per la cura della salute (ad esempio soluzioni per il diabete) e degli anziani e persone con disabilità.

Il tema ha riguardato l’innovazione tecnologica e delle conoscenze nel settore della misura del contenuto lipidico e dell’elasticità del fegato. Hanno partecipato esperti ingegneri, medici, biologi, fisici e operatori industriali discutendo attualità e prospettive di diagnosi precoce e monitoraggio degli esiti di cura alla luce delle più recenti possibilità di cura (vedi programma).

Durante il workshop hanno tenuto due letture magistrali la Prof. Maurizia Rossana Brunetto, Direttrice del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa e dell’UO di Epatologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa, e il Prof. Girolamo Sirchia, già Direttore del Centro Trasfusionale del Policlinico Ospedale Maggiore di Milano e Ministro della Salute.

Nei paesi sviluppati le principali cause di ridotta aspettativa di vita sono oggi: le malattie cardio-vascolari (a esempio infarto e ictus), metaboliche (a esempio diabete), neoplastiche, epato-digestive e neuro-degenerative.

I campanelli d’allarme precoci che richiamano a specifici programmi di prevenzione e cura sono: la famigliarità/genetica per tali malattie e la steatosi epatica ovvero l’accumulo di lipidi (per lo più trigliceridi in misura > 5% delle proprie cellule).

La steatosi epatica si associa infatti a molteplici condizioni patologiche: sovrappeso/obesità, disordini alimentari (a esempio eccessiva introduzione di bevande alcoliche o zuccherate o carenze o allergie alimentari gravi, sindrome delle apnee notturne, terapie prolungate con farmaci epatotossici e malattie croniche del fegato e/o extraepatiche (diabete, dis-metabolismi lipidici e malattie cardiovascolari, degenerative e neoplastiche (2;3).

In Italia si stima che circa il 25-30 % della popolazione generale abbia la steatosi epatica la cui prevalenza corrisponde in % alla fascia di età dei soggetti (10% a 10 aa, 20% a 20 aa …) e sale dopo i 40 anni con valori oltre il 60% negli ultra-sessantenni (3;4).

La metodica di riferimento per la misura del grasso intraepatico è la spettrometria in risonanza magnetica. La biopsia epatica essendo un esame invasivo non è proponibile per misure ripetute e inoltre risente dell’errore di campionamento esaminando solo 1/150.000 del fegato e il suo scopo è studiare la distribuzione intracellulare del contenuto grasso (2;4).

Oggi è possibile quantificare il contenuto di grasso epatico mediante software applicati ai comuni ecografi e basati su algoritmi mono o multi-parametrici standardizzati (Steatometri, 4;6).

Tale misura è molto precisa e riproducibile, soprattutto nelle forme iniziali e intermedie di steatosi, quelle più utili alla diagnosi precoce e al monitoraggio della cura preventiva di tutte le patologie suddette e delle loro complicazioni (4;6).

Questa tecnologia permette oltre alla diagnosi precisa del fattore di rischio della steatosi epatica anche la verifica nel singolo soggetto e in particolare se lo stile alimentare e di vita, l’attività fisica, associati o meno a terapia medica determinino un’effettiva riduzione dell’indice quantitativo di steatosi epatica.

La steatosi epatica lieve o moderata non è di per sé una malattia evolutiva del fegato, lo diventa quando si complica con l’infiammazione e si trasforma in steato-epatite, malattia progressiva che può evolvere rapidamente in cirrosi epatica e tumore del fegato (1;4). Inoltre ogni causa d’infiammazione epatica o sistemica spingendo sul pedale (steatosi) innesca la steato-epatite, che accelera la comparsa e peggiora l’esito delle malattie sistemiche suddette.

La salute del fegato è perciò uno specchio (4) molto sensibile di salute generale e in un soggetto asintomatico la steatosi epatica costituisce una spia molto precoce del rischio di comparsa e rapida evoluzione sia di malattie epatiche (steato-epatite) che non epatiche (malattie cardiovascolari, diabete e dismetabolismi lipidici, malattie neoplastiche e neurodegenerative (4).

Nel corso di un esame ecografico dell’addome il medico è in grado di diagnosticare la steatosi epatica e di misurare l’elasticità epatica che aumenta a causa di 3 principali meccanismi fisio-patologici: congestione, infiammazione e fibrosi.

L’ecografia addominale classica non è però proponibile come indagine di screening in soggetti asintomatici e inoltre non permette la misura del contenuto lipidico e dell’elasticità del fegato senza una significativa variabilità operatore dipendente.

Gli strumenti portatili oggi disponibili permettono una misura istantanea, automatica e non invasiva sia del contenuto lipidico che dell’elasticità del fegato utilizzando algoritmi matematici che garantiscono misure standardizzate e ripetibili ed evitano la variabilità operatore dipendente. L’utilizzo di tali apparecchi è ideale per lo screening delle forme iniziali e intermedie di steatosi, quelle più utili alla diagnosi e cura precoce oggi possibile grazie alla disponibilità ed efficacia di nuovi farmaci.

L’aumento dell’elasticità del fegato registrata algoritmicamente dalla media delle molteplici misure del rimbalzo dell’onda elastica inviata dalla sonda in un’ampia area del fegato permette di identificare precocemente l’infiammazione intraepatica o steato-epatite che è un acceleratore sia delle malattie evolutive epatiche che sistemiche.

In conclusione le misurazioni non invasive del contenuto lipidico e dell’elasticità del fegato sono oggi di estrema importanza per lo screening e la valutazione precoce del possibile stato di sofferenza dell’organo sin da un’iniziale infiammazione e fino all’evoluzione in cirrosi.
Gli strumenti oggi disponibili garantiscono misure accurate e riproducibili con procedure non invasive e rapide (pochi minuti). Si apre così una grande opportunità diagnostica che consente lo sviluppo di programmi di screening di popolazione, per una migliore prevenzione e diagnosi precoce.

Ferruccio Bonino

 

Referenze

1. Comel M. L’uomo nel suo ambiente: fisiologia ambientale, eco-fisiologica e fisio-ecologia, Editoriale Domus, Garzanti Editore, 1981.

2. Bonino F, Brunetto MR. Il fegato specchio della salute, Pisa University Press, 2019.

3. European Association for the Study of the Liver (EASL); European Association for the Study of Diabetes (EASD); European Association for the Study of Obesity (EASO); European Association for the Study of the Liver (EASL). J Hepatol. 2024 Sep; 81(3):492-542. doi: 10.1016/j.jhep.2024.04.031. Epub 2024 Jun 7.PMID: 38851997

4. Italian Association for the Study of the Liver (AISF) position paper on non alcoholic fatty liver disease (NAFLD): Updates and future directions. Dig Liver Dis. 2017 Jan 23. pii: S1590-8658(17)30151-2. doi: 10.1016/j.dld.2017.01.147.

5. Di Lascio N, Avigo C, Salvati A, Martini N, Ragucci M, Monti S, Prinster A, Chiappino D, Mancini M, D’Elia D, Bonino F, Brunetto MR, Faita F. Steato-score: non-invasive quantitative assessment  of liver fat by ultrasound imaging Ultrasound Med Biol. 2018 Aug;44(8):1585-1596. doi: 10.1016/j.ultrasmedbio.2018.03.011. Epub 2018 May 4

6. De Rosa L, Salvati A, Martini N, Chiappino D, Cappelli S, Mancini M, Demi L, Ghiadoni L, Bonino F, Brunetto MR, Faita F. An ultrasound multiparametric method to quantify liver fat using magnetic resonance as standard reference. Liver Int. 2024 Nov;44(11):3008-3019. doi: 10.1111/liv.16078. Epub 2024 Aug 27. PMID: 39189634.

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