L’APPROFONDIMENTO – Lo Yoga: bellezza nel corpo e nella mente
Lo Yoga non è una ginnastica più o meno semplice o caratterizzata da quelle esotiche posizioni che talvolta si scorgono su libri o riviste: è uno stile di vita creato per illuminare la mente.
Il suo fine è il risveglio.
Curiamo il corpo, sciogliendolo, per poter poi sedere in meditazione.
Alla base dello Yoga vi è dunque uno stile di vita che comprende la cura di sè e la moralità.
In sanscrito sono i cinque yama (i cinque principi morali che regolano il nostro stare nel mondo) e i cinque nyama (i cinque principi o discipline che regolano la nostra cura verso noi stessi).
Senza questa cornice non stiamo praticando Yoga, ma seguiamo una moda esteriore.
Lo Yoga risale all’India e data circa 5000 anni or sono. La sua trasmissione avveniva inizialmente di maestro in maestro, attraverso un insegnamento orale e un apprendistato diretto come sovente avveniva nelle scuole hindu (e anche nel mondo antico in genere).
In quell’epoca era già diffusa in India una ricerca profonda sul significato della vita e sul modo di viverla al meglio. La prima codificazione scritta dello yoga risale a Patañjali, presumibilmente 2500 anni fa, autore dello Yoga-Sutra, un amplissimo trattato in cui è spiegato in modo dettagliato l’intero percorso per giungere al controllo di sé, alla padronanza della mente e della sua attività.
Secondo lo storico delle religioni Mircea Eliade, con Patañjali, e grazie a lui, lo Yoga, da tradizione mistica, si è trasformato in sistema filosofico.
Questo sistema è noto come Ashtanga Yoga, che significa lo Yoga degli otto passi, poichè comprende, appunto, otto tappe reciprocamente coordinate.
Non solo il corpo dunque.
L’hata-yoga (ovvero le posizioni del corpo, la cosiddetta ginnastica comunemente più nota, nelle sue differenti scuole) non è altro che uno di questi 8 passi atti a risvegliare la mente, per liberarla verso il suo risveglio curando e ripulendo anche il corpo onde potere così vivere una vita degna e serena, vale a dire ricca di un significato profondo.
Gli otto passi dello Yoga sono:
yama = moralità (è la base: sono i 5 principi morali dello stare nel mondo);
nyama = discipline (è la seconda base: sono le 5 cure del comportamento e della cura verso noi stessi);
asana = le posizioni del corpo (su questa base prende avvio la cosiddetta ginnastica che riguarda il corpo);
pranayama = cura del respiro (in Occidente ci si scorda spesso di porre attenzione al respiro che tende a diventare non di rado corto o affannato, anch’esso contratto come, inconsapevolmente, il corpo medesimo. Donde la necessità di prendersene cura);
pratyahara = ritiro (periodi di ritiro, o comunque di ritiro dei sensi ovvero di maggior contenimento e raccoglimento, sono necessari e prescritti);
dharana = unificazione o concentrazione della mente (è l’inizio del cammino meditativo: la mente, abitualmente dispersa in mille pensieri e reattività, inizia a diventare più stabile, limpida, silenziosa e se ne avverte beneficio nella vita quotidiana. Questo processo si realizza attraverso precise tecniche e anche per il tramite dei passi precedenti che nel frattempo si è iniziato pian piano a far crescere);
dhyana = meditazione (si entra nel vivo del cammino);
samadhi = risveglio.
L’insegnante esperto guida in tutto quanto sopra indicato anche se, apparentemente, nello Yoga viene a svolgersi una sorta di ginnastica.
Essa andrà svolta e realizzata però in un certo ‘modo’ per avere gli effetti che ci si propone di raggiungere.
Con quale attitudine ci si accosta al corpo, alle sue difficoltà o, non ultime, sue durezze?
Che attitudine poniamo nella mente?
E’ questo infatti, e non la semplice ginnastica, che produrrà effetti sorprendenti: nel corpo e nella mente e, di conseguenza, nella vita.
Due sono i principi che guidano la progressione.
Lo Yoga non enfatizza il corpo, ma utilizza un movimento (ginnastica) fatto di espansione e allungamento (più che forte dinamismo) lavorando per rendere il fisico forte e sciolto e quindi poter sedere in meditazione e illuminare la mente.
L’obiettivo è un corpo forte e sciolto al pari della mente.
Un corpo forte e sciolto per poter vivere una vita appropriata.
Se dolori e continue abitudini mentali distraenti o devianti sovrastano, ogni comprensione più profonda della vita diventa impossibile.
Lo Yoga crea un corpo forte e senza contratture o tensioni.
Scioglie man mano anche le tensioni quotidiane che possono crearsi ogni giorno.
E crea una mente disponibile, paziente, forte, cordiale.
E’ un risultato che a piccoli passi si percepisce senza ritardo e rinfresca la nostra vita.
Nel corso del cammino si impara a conoscere se stessi e ad addestrare alcune utili attitudini poichè il modo in cui si pratica è fondamentale per ottenere il risultato sia nel corpo che nella mente.
Elena Greggia, orientalista e ricercatrice
(Continua)