HomeDialogandoNewsletterApprofondimentoL’ APPROFONDIMENTO – Lo Yoga: bellezza nel corpo e nella mente

L’ APPROFONDIMENTO – Lo Yoga: bellezza nel corpo e nella mente

(la prima parte dell’articolo è stato pubblicato sul precedente numero)

Stira e Sukam (in sanscrito) sono due principi chiave che guidano l’apprendimento fin da subito.
Essi significano: ascolto e piacere.

Ascoltiamo le posizioni imparando ad aggiustarle, allungarle, andare un millimetro più in là. Al tempo stesso cerchiamo agio e piacere nella posizione senza forzature non ancora adatte.
Il nostro è un ascolto attivo, ma anche benevolo.

Mettiamo tapha (il fuoco dell’impegno, dell’azione, dell’energia), ma altresì santocha (contentezza di ciò che abbiamo e apprezzamento: anche accontentandoci di quanto siamo riusciti a fare).
In Oriente il principio dell’essere grati e contenti fa parte della cultura, contrariamente alla mente ipercritica e giudicante più tipica dell’Occidente.
Eppure proprio qui nasce uno spontaneo senso dell’impegno, della disciplina, della perseveranza.

Se mettiamo troppa durezza nel nostro agire alla fine rinunciamo o, al contrario, diventiamo auto-indulgenti o ci affliggiamo o ci ammaliamo.
E se rinunciamo non andremo da nessuna parte: avremo solo impiegato male il nostro tempo.
Con lo Yoga impariamo, nella pratica, la qualità dell’impegno utile: il tipo di impegno utile.
E’ un percorso molto bello oltre che efficace che risana anche la mente e la vita.

Yama e Nyama

Come abbiamo visto nel numero scorso, avremo posto alla base (cioè li conosciamo e li poniamo nel cuore) alcuni principi morali (yama) e di cura verso noi stessi (nyama).
Non saranno voti che assumiamo per aggiungere frustrazione o durezza, ma piuttosto un’utile guida cui riferirci. Scopriremo presto quanto siano una cornice bella e utile il cui rispetto, allenato per gradi e progressivamente, diviene infine spontaneo e pone bellezza nella nostra vita.

Pensieri (impulsi, azioni o emozioni) possono essere tanto indisciplinati da sopraffarci, se lasciati a sé, portandoci sofferenza.
Sarà cruciale il modo in cui ci accostiamo a questi principi, sperimentandoli attraverso il corpo.

Questa cornice ci fa crescere robusti e rigogliosi come il paletto posto accanto all’albero perché cresca dritto e bello. Alla fine diventano spontanei.
Come un buon amico che non tradiremmo mai perché davvero è nel nostro cuore! Abbiamo capito l’utilità di questo contenitore e sorge un sincero impegno, una devozione nel rispettarli. Notiamo come trasformi la mente, il corpo, il nostro tempo, le relazioni, la vita verso una direzione più profonda e che ci dà benessere.

Passiamo dalla mente (troppo) critica o indulgente a una mente stabile e gentile. E lo facciamo allenando il corpo
Con lo Yoga impariamo tutto questo anche se in realtà, nella nostra pratica quotidiana, ci dedicheremo al corpo.
Apprezzando com’è quel giorno e passo per passo, con costanza, la benevolenza e la giusta attitudine: gustando i frutti del cammino.

Anche nella mente e nella vita.

Elena Greggia, orientalista e ricercatrice
(continua)

Print Friendly, PDF & Email