DAL MONDO SANITARIO E SCIENTIFICO – 22 marzo: Giornata mondiale dell’acqua
La domanda globale è salita alle stelle con la crescita della popolazione mondiale e ora c’è bisogno di sei volte la quantità d’acqua di cui avevamo bisogno un secolo fa.
Questo dato continua a crescere.
Entro il 2030 la domanda d’acqua supererà probabilmente l’offerta del 40% e metà della popolazione mondiale dovrà affrontare lo stress idrico.
Stando all’UNICEF, 2,2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile, mentre 4,2 miliardi di persone non dispongono di servizi igienici adeguati.
Le malattie trasmesse attraverso l’acqua (quali tifo e colera) uccidono milioni di persone ogni anno, la maggior parte delle quali sono bambini.
Il target SDG6 impegna gli Stati a fornire l’accesso universale all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari entro la fine del decennio, ma per non fallire la missione entro il termine stabilito (2030), l’attuale tasso di progresso dovrebbe quadruplicarsi.
L’Onu conferma che l’urgenza dell’azione è dettata anche dagli effetti sempre più gravi dei cambiamenti climatici.
“La sola desertificazione minaccia i mezzi di sussistenza di quasi un miliardo di persone in 100 paesi” (Munir Akram, Presidente del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite) e “un’intensa scarsità potrebbe spostare fino a 700 milioni di persone nel prossimo decennio”.
Ogni anno, 829.000 persone muoiono in media di dissenteria come conseguenza di acqua non potabile, compresi 300.000 bambini sotto i cinque anni. Le perdite totali dovute all’acqua non potabile in 136 paesi a medio e basso reddito equivalgano a circa 260 miliardi di dollari all’anno.
(ex OnuItalia.com)