DAL MONDO SANITARIO E SCIENTIFICO – Sarà Omicron il termine della pandemia?
La rapida diffusione della variante, le differenti strategie vaccinali e i diversi livelli di immunità a livello mondiale rendono difficile da modellare il futuro della pandemia.
In data 11 gennaio, sette settimane dopo l’individuazione del primo caso della variante, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO) mise in guardia circa una ondata di infezione scorrente da ovest verso est attraverso il mondo: la quasi totalità dei 53 Paesi di Europa e Asia centrale sono stati coinvolti e il maggior problema è la velocità con la quale la variante si diffonde.
E sebbene OMS e altri abbiano suggerito che la grande quantità di infezioni da Omicron potrebbe significare il termine della pandemia a motivo dell’impennata nel breve termine dell’immunità che seguirà, altri ricercatori avvertono che la situazione permane fluida e difficile da disegnare perché la realtà cambia così in fretta (il numero degli infettati può duplicare in meno di due giorni) che le decisioni sono da assumere alla luce di una enorme incertezza.
Attendere di vedere cosa succede, è troppo tardi.
E se non sarà Omicron la fine della pandemia, cioè l’ultima variante, la prossima variante avrà le sue proprie caratteristiche anche se il virus sta diventando meno violento a ciascuna sua iterazione.
Nature 602, 20-21 (2022)
doi: https://doi.org/10.1038/d41586-022-00210-7