DAL MONDO SANITARIO E SCIENTIFICO – Smog: in Italia 80 mila morti all’anno
Secondo i dati della Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale), 19 febbraio 2024, fra le prime cause dello smog c’è il riscaldamento nelle case.
L’Italia è il primo paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico con circa 80mila decessi prematuri all’anno e per combattere efficacemente lo smog che attanaglia le nostre città occorre modificare le abitudini quotidiane della popolazione, partendo proprio dagli edifici privati.
Il presidente della Sima, Alessandro Miani, sottolinea che:
gli effetti diretti dell’inquinamento sulla salute umana interessano diversi apparati e organi. Le patologie dell’apparato cardiovascolare rappresentano la prima causa di morte (eventi coronarici e infarto miocardico acuto, 9.000 casi/anno, e ictus cerebrali, 12.000 casi/anno) seguiti dalle patologie dell’apparato respiratorio (7.000 decessi prematuri l’anno). Le polveri sottili e gli ossidi di azoto sono in grado di peggiorare lo stress ossidativo e innescare una risposta infiammatoria sistemica a livello dell’apparato vascolare causando aterosclerosi e disfunzione endoteliale, una maggior aggregabilità delle piastrine, esitando così in cardiopatia ischemica. Ma gli effetti infiammatori del particolato si esplicano anche sul polmone e sui neuroni per inalazione e attraversamento della barriera emato encefalica.
Di norma il dito politico-amministrativo accusa, per l’inquinamento, l’emissione industriale e la motorizzazione privata che notoriamente è la prima a essere interessata da progressive restrizioni sia contingenti sia definitive.
Così come è nota la consueta comunicazione circa la preferenzialità del trasporto pubblico su quello privato a motivo, in particolare, delle necessità di miglior tutela ambientale sia come minor congestione infrastrutturale (e la considerazione è corretta) sia come minori emissioni e qui i dati della SIMA sono invece eloquenti nell’indicare l’errore di prospettiva.
Ancora Miani:
Una delle principali cause di smog nel nostro Paese è rappresentata non dal comparto industriale o dalle autovetture private, come erroneamente si pensa, ma dagli edifici privati, a partire dai riscaldamenti delle abitazioni: serve quindi modificare le abitudini quotidiane razionalizzando i consumi energetici, limitando gli orari di accensione degli impianti di riscaldamento e abbassando le temperature in casa, così da contribuire alla lotta all’inquinamento atmosferico.
Ora è evidente come la strada del risanamento, sebbene urgente a motivo del pessimo stato dell’aria in particolare nella Pianura Padana (Milano in primis), sia ancora più difficile poiché va a essere condizionata non più a disposizioni che si possono agevolmente controllare dall’esterno e quindi, nel caso, correggere, ma a comportamenti di una generalità praticamente indefinita di soggetti cui si richiede un cambio di cultura e una modifica di abitudini.
La Sima ha proposto al Governo di mitigare gli effetti nocivi dello smog partendo dagli edifici urbani, attraverso incentivi volti a facilitare interventi di rivestimento di superfici murarie e vetrate con un ‘coating’ fotocatalitico al biossido di titanio a base etanolo, che ha dimostrato in studi scientifici di essere attivato da luce naturale a svolgere un’azione di scomposizione e riduzione degli inquinanti atmosferici.