DAL MONDO SANITARIO E SCIENTIFICO – WMO, Giornata Meteorologica Mondiale, 23 Marzo 2024
WMO, Giornata Meteorologica Mondiale
23 Marzo 2024
Messaggio del Segretario Generale in occasione della giornata meteorologica mondiale.
Il nostro clima sta collassando. I segnali non sono mai stati così chiari. L’ultimo rapporto sullo Stato del clima globale ha mostrato che i record climatici sono stati infranti su tutta la linea. Nel 2023 si è registrato un caldo record, livelli marini record, temperature superficiali degli oceani record e ghiaccio marino antartico ai minimi storici. Incendi, inondazioni e siccità in tutto il mondo ne sono la conseguenza. L’anormale è la nuova normalità. E l’impatto umano è evidente: vite umane spezzate, mezzi di sussistenza persi, economie sconvolte.
Il caos climatico minaccia ogni regione, paese e comunità del pianeta. Per questo, tutti noi dobbiamo unirci in prima linea nell’azione per il clima – il tema della Giornata meteorologica mondiale di quest’anno – e lottare per un futuro migliore.
Insieme dobbiamo costruire un futuro in cui ci siamo adattati meglio alle realtà del nostro clima che cambia, limitando i danni quando si verificano eventi meteorologici estremi, proteggendo ogni persona sulla terra con un sistema di allerta precoce entro il 2027. Dobbiamo costruire un futuro in cui i Paesi in via di sviluppo abbiano ricevuto giustizia climatica, riconoscendo che hanno fatto il minimo per causare la crisi. E occorre costruire un futuro in cui si ponga fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili e sia limitato l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius, evitando il peggiore dei caos climatici.
I governi sono fondamentali. I Paesi del G20 – i maggiori responsabili delle emissioni – devono guidare un passaggio globale dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. E i Paesi industrializzati devono finanziare l’azione per il clima nei Paesi in via di sviluppo. Occorre una maggiore azione da parte delle imprese e della finanza, per ridurre le emissioni in linea con il limite di 1,5 gradi e smettere di finanziare lo sviluppo dei combustibili fossili. E abbiamo bisogno che i cittadini di tutto il mondo facciano pressione sui governi e sulle imprese affinché agiscano.
Anche i meteorologi di tutto il mondo svolgono un ruolo fondamentale. Li ringrazio per tutto il lavoro che svolgono per promuovere l’azione per il clima. E accolgo con favore l’iniziativa Global Greenhouse Gas Watch, che migliorerà il monitoraggio delle emissioni.
Questa è la lotta della nostra vita. Uniamoci in prima linea nell’azione per il clima e costruiamo insieme un futuro migliore.
L’inquinamento da combustibili fossili è causa di un caos climatico che ha condotto l’anno scorso la temperatura media in prossimita’ della superficie terrestre a 1,45 gradi Celsius, paurosamente vicina alla soglia critica di 1,5 gradi che a livello internazionale si era convenuto di non voler superare (Accordi di Parigi, 2015).
In parallelo all’aumento della temperatura a terra è stato rilevato l’aumento delle temperature oceaniche con le conseguenze di ritiro e perdita del ghiaccio marino antartico.
Il livello del mare risulta al punto piu’ elevato da quando sono iniziate le registrazioni satellitari (1993) e le previsioni circa quali siano i danni potenziali sulle coste terrestri, in particolare quelle antropizzate, non sono difficili unitamente alle ripercussioni negative sugli ecosistemi marini che comprendono anche gli effetti circa la biodiversità, i fondali e le migrazioni innaturali di specie ittiche di cui non si possono prevedere né portata né effetti reciproci.
I cambiamenti climatici causano imprevedibili eventi meteorologici di vasta portata e di elevata gravità, dalle bombe d’acqua alle inondazioni e alla siccità e desertificazione che, a parte gli ingenti danni specifici anche in termini di vite umane, in aggiunta alle condizioni deteriori di ordine politico-sociale in numerose parti del globo causano spostamenti forzati di ingenti parti di popolazioni più deboli e aumentano la perdita di tradizionali fonti alimentari e idriche.