Defibrillatori davanti alle farmacie: progetto pilota a Trieste
Il Parlamento ha in carico (approvato alla Camera, ma ancora in attesa al Senato) un disegno di legge volto a diffondere sul territorio i defibrillatori considerando, in particolare, che la ‘morte cardiaca improvvisa’ è una delle principali cause di decesso in Europa, con un’incidenza decuplicata rispetto a quella dovuta agli incidenti stradali (in Italia si stimano tra le 45.000 e 57.000 all’anno le persone che muoiono per tale causa).
Circa il 65% degli arresti cardiaci si verifica nei luoghi pubblici e alla presenza di testimoni e il 75% di questi decessi è causato dalla fibrillazione ventricolare, grave aritmia cardiaca che si risolve solo applicando una scarica elettrica al cuore. Per salvare la vita è necessario che l’intervento sia rapidissimo dato che a ogni minuto le probabilità di sopravvivenza diminuiscono del 10% e dopo dieci minuti i danni subiti a livello cerebrale diventano irreversibili.
Mentre l’inizio immediato della rianimazione cardiopolmonare e l’uso del defibrillatore semiautomatico (Dae) entro 5 minuti dalla perdita di coscienza fa salire il tasso di sopravvivenza dall’8% all’80%.
Un progetto pilota (Pulsa Trieste) della Federfarma Trieste prevede di posizionare il defibrillatore all’esterno delle farmacie in collegamento con il 118 e così un sistema in grado di salvare la vita fornendo, in caso di arresto cardiaco, un primo soccorso prestato direttamente dal personale delle farmacie adeguatamente formato in merito.
Hanno già aderito 36 farmacie.
(ex Ansa Salute)