Diete, carboidrati e lunghezza della vita
Si discute circa una dieta basata, come altre, sul basso consumo di carboidrati ritenuti causa di molte malattie.
Essa dieta raccomanda di eliminare i carboidrati e di assumere integratori a base di spezie che fornirebbero i nutrienti necessari che l’alimentazione moderna non è in grado di dare.
La dieta in parola viene criticata negativamente da Fnomceo, la federazione degli ordini dei medici, che le dedica una scheda sul portale anti-bufale.
La riconsiderazione del ruolo dei carboidrati nella dieta -premettono i medici – e la riduzione del loro consumo è una prospettiva interessante su cui, soprattutto negli Stati Uniti, si discute da tempo anche in ambienti scientificamente qualificati. Le perplessità nascono però quando queste indicazioni giungono da persone che non hanno alcuna specifica competenza in materia e, soprattutto, possono avere un interesse personale nel commercializzare i prodotti suggeriti. Inoltre, nessuna evidenza scientifica assicura di vivere fino a 120 anni seguendo lo stile di vita proposto da questi regimi alimentari.
Fnomceo ricorda che l’Oms ha delineato delle linee guida per una sana alimentazione, basandosi su revisioni sistematiche della letteratura mondiale condotte da esperti senza alcun conflitto di interesse. Queste linee guida hanno indicato che un apporto variabile dal 50 al 75% di calorie da carboidrati per lo più complessi (amido), contenuti in cereali integrali, legumi, vegetali e frutti interi, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, il diabete e la condizione di prediabete.
È risultato anche che i migliori modelli alimentari al mondo sono:
la dieta mediterranea (58-60% delle calorie da carboidrati), la dieta DASH (55-56,5 % da carboidrati), le diete vegetariane (56-75% calorie da carboidrati), la dieta tradizionale degli abitanti delle isole di Okinawa (>75% da carboidrati).
Da questi studi emerge come le proposte dietetiche che indicano i carboidrati come dannosi per il nostro organismo siano in contrasto con la prevalente base di evidenze disponibili in letteratura.
Inoltre, nel 2018 il Ministero della Salute ha diffuso delle linee guida per una sana alimentazione italiana.
Nel documento si raccomanda di consumare più cereali, legumi, ortaggi e frutta perché apportano carboidrati, ma anche vitamine, minerali e altre sostanze di grande utilità per una buona salute; di limitare la quantità di grassi e di zuccheri e di prestare attenzione alla qualità degli alimenti; di utilizzare poco sale; e soprattutto di variare spesso le scelte a tavola perché è il modo più semplice e sicuro per garantire, in misura adeguata, l’apporto di tutte le sostanze nutrienti indispensabili al nostro organismo.
(da: AGI Salute)