Rapporto tra litio nell’acqua potabile e ridotto rischio da Alzheimer
Secondo uno studio pubblicato su JAMA Psychiatry il litio potrebbe avere dei benefici inaspettati nel prevenire l’Alzheimer: è stato scoperto un legame tra la maggior presenza di questo elemento chimico nell’acqua potabile e un ridotto rischio di demenza.
Il litio, che è naturalmente presente nell’acqua potabile in molte parti del mondo, è usato come farmaco nelle persone con disturbo bipolare e altre malattie mentali. I ricercatori dell’Università di Copenaghen hanno deciso di indagare se vi fosse un legame tra l’esposizione al litio nell’acqua potabile e il rischio di demenza.
Il team, guidato da Lars Vedel Kessing, ha analizzato i dati di 73.731 adulti cui era stata diagnosticata la demenza tra il 1995 e il 2013 e quelli di 733.653 adulti che non soffrivano di questa condizione. Hanno inoltre analizzato campioni di acqua potabile recuperati da 151 acquedotti in Danimarca, che forniscono acqua a circa il 42% della popolazione. Calcolando il contenuto di litio in ciascuno dei campioni di acqua e monitorando gli indirizzi residenziali di ciascun partecipante, è stato possibile stimare l’esposizione media al litio dal 1986. Si è così scoperto che l’incidenza della demenza era inferiore del 17% per gli adulti la cui esposizione al litio era pari o superiore a 15 microgrammi per litro, rispetto agli adulti esposti a 2-5 microgrammi per litro.
La prospettiva che un intervento semplice ed economico, come l’aumento delle concentrazioni di litio nell’acqua potabile, possa portare a una riduzione dei casi di demenza è una prospettiva allettante, ma i risultati vanno confermati da ulteriori studi.
(ex Ansa Salute)