HomeDialogandoNewsletterApprofondimentoL’APPROFONDIMENTO – Gratitudine

L’APPROFONDIMENTO – Gratitudine

La gratitudine sembra essere prevalente nelle persone che non hanno aspettative eccessivamente elevate e che non si danno troppa importanza. 

Infatti, la gratitudine nasce nel momento in cui ci si rende conto di quanto le piccole (e grandi) cose della nostra vita dipendano dagli altri. Nasce quando ci lasciamo piacevolmente sorprendere per aver ricevuto una parola gentile, un consiglio disinteressato, un servizio premuroso, un regalo inaspettato senza che ci siano stati da parte nostra gesti specifici che ce l’abbiano fatto meritare.

Per chi non ha aspettative irrealistiche, l’attenzione cortese di un cameriere stracarico di lavoro suscita gratitudine. Invece non c’è quasi mai spazio per un moto di gratitudine in chi tende a dare per scontato – a volte perfino a pretendere come diritto – un servizio impeccabile in tutte le situazioni (dal locale di lusso al bar senza pretese).

La gratitudine è più facilmente rintracciabile nelle persone di indole modesta, che tendono a non attribuirsi meriti particolari (anche quando i loro comportamenti sono esemplari e il loro status socio-economico non lascia nulla a desiderare).

Gli esseri umani privi di superbia (recentemente indicata da Papa Francesco come il più grave tra i vizi) sono quindi più facilmente inclini alla gratitudine e hanno anche migliori chance di essere generosi.

Infatti, la gratitudine può innescare un comportamento benevolente generalizzato e non necessariamente limitato a chi ci ha dato motivo di essere grati, come nel motto latino “do ut des” interpretato nel senso che “io do perché tu dia (a me)”.

Ma l’interpretazione di “do ut des” può essere ampliata in modo transitivo: “io do perché tu dia (ad altri)”, quindi ti invito a usare la gratitudine come generatore di comportamenti virtuosi nella tua vita di relazione e a non limitarti a uno scambio di favori a somma zero nel quale mi aspetto che la tua gratitudine per quanto io ho fatto a tuo favore mi garantisca di ottenere un paragonabile beneficio in futuro. 

A un dono ricevuto non si reagisce solo calcolando l’entità del debito che andrà restituito a chi lo ha fatto, ma si può reagire anche potenziando quei comportamenti cooperativi che la selezione naturale ha fatto emergere in una specie iper-sociale come la nostra.

La gratitudine generalizzata innescata da una gentilezza che non ci aspettiamo, può essere ulteriormente estesa a includere anche oggetti inanimati. Ce lo dimostra il Cantico delle creature dove Francesco ringrazia il sole, la luna, le stelle, il vento, l’acqua, il fuoco, la terra, avendo compreso il loro ruolo indispensabile per far nascere e sostenere la vita.

Le conoscenze attuali confermano che dovremmo essere sistematicamente grati alle tantissime condizioni favorevoli che ci hanno permesso – senza alcun merito da parte nostra – di avere il sole alla giusta distanza per poterne sfruttare l’energia senza danno; la luna che nel corso di miliardi di anni ha rallentato il periodo di rotazione della terra, aumentando la durata del giorno; le stelle capaci di produrre gli atomi necessari alla formazione dei pianeti e alla nascita della chimica; l’acqua che – caduta letteralmente dal cielo – ha reso possibile la comparsa della vita.

Se poi volessimo trovare un motivo meno noto e più circostanziato di gratitudine nei confronti dell’acqua dovremmo ringraziarla per essere più pesante allo stato liquido che allo stato solido. Se non fosse così, nei periodi di glaciazione del passato, il ghiaccio che via via si formava sarebbe andato a fondo e tutta l’acqua presente sul pianeta si sarebbe progressivamente solidificata causando l’estinzione di ogni forma di vita.

 

Davide Caramella 

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