L’APPROFONDIMENTO – Kwan Yin, colui che ascolta i suoni del mondo
Quanto spesso rimaniamo travolti dai nostri pensieri o emozioni facendone una valanga? Quanto spesso ci lasciamo affascinare da un film che non ha valore o rimaniamo incollati davanti a uno schermo solo per la pigrizia di spegnerlo?
Possiamo porre attenzione a ciò che scegliamo. Possiamo edificare un cuore sereno. Al tempo stesso, e questo è l’invito del mondo orientale, apprenderemo a sviluppare una capacità di ascolto incondizionata. Significa saper ricevere qualunque condizione della vita accogliendola in uno spazio interiore più ampio.
Quando sediamo in meditazione, impariamo ad accogliere le condizioni del mondo.
Kwan Yin, nella tradizione buddista, è colui che ascolta con compassione i suoni del mondo; è lo sguardo della compassione. Ogni volta che una condizione (o evento o dolore) che voi non vorreste compare, ricordate Kwan Yin, colui che ascolta i rumori del mondo; e dietro quel suono (condizione o dolore) ci sarà la pace di una mente che accoglie; e in quell’accogliere, ci sarà un ascolto senza tempo.
Nulla può turbare la pace di una mente in ascolto. Vi offro un racconto.
Una sera, era passata da tempo l’una di notte ed ero a letto molto stanca, iniziai a sentir giungere dalle pareti della mia stanza il suono a tutto volume di un televisore acceso che proveniva dall’esterno. Era del tutto insolito e la mia mente iniziò a protestare, desiderando la quiete della notte.
I pensieri presero a incalzare.
Iniziai a credere che qualcuno, nel caseggiato, si fosse addormentato davanti allo schermo e che forse quel suono sarebbe proseguito per l’intera notte. O che qualcuno avesse problemi di udito.
Poi mi sovvenne che alcuni vicini svolgono un lavoro a turni e iniziai a ritenere che forse erano appena rientrati e sarebbero stati levati per l’intera notte.
Intanto i rumori rotolavano dalle pareti.
D’improvviso, nel subbuglio della mente e dei suoni che giungevano nell’oscurità, mi venne in mente Kwan Yin, colui che ascolta con compassione i suoni del mondo.
Qualcosa di me afferrò il punto e smise di resistere, facendosi tutt’uno con il modo in cui le cose sono; ascoltavo i suoni del mondo e il silenzio dietro il suono del mondo sembrava abbracciare ogni cosa; e in quell’accettazione, c’era una compassione senza tempo.
Non feci altro che restare a letto e respirare.
Provai un senso di pace mentre i rumori rotolavano dalle pareti. Non so dire cosa accadde, se i vicini spensero la tv o se mi addormentai, ma so che mi trovai immersa in un sonno dolce fino all’indomani.
Cercate buoni luoghi e buone condizioni di cui nutrirvi e al tempo stesso ricordate Kwan Yin, colui che ode i rumori del mondo.
Nulla può turbare la pace di una mente che accoglie.
Elena Greggia, orientalista e ricercatrice
(Tratto da: “Liberati dai veleni della mente” di E. Greggia)