HomeDialogandoNewsletterApprofondimentoL’APPROFONDIMENTO – Stromatoliti

L’APPROFONDIMENTO – Stromatoliti

Nei manuali scolastici la storia prende l’avvio quando l’uomo inizia a sviluppare una propria cultura e l’enorme lasso di tempo che precede quel momento viene generalmente ignorato, oppure ridotto a un breve paragrafo iniziale. 

Siamo quindi abituati a un paradossale atteggiamento che ci fa dedicare tutta la nostra attenzione alla storia recente (che volge lo sguardo a ritroso di solo alcune decine di migliaia di anni) e ci fa tralasciare la storia profonda, che precede di gran lunga l’emergere della cultura umana ed è talmente antica da dover essere misurata in miliardi di anni.

Il tempo della storia profonda è quello durante il quale la selezione naturale, formulata nel 1859 da Darwin nella sua opera “L’origine delle specie”, ha fatto sopravvivere i soggetti con migliore adattamento al proprio ambiente e con migliore successo riproduttivo. La teoria della selezione naturale è a tutt’oggi considerata un’idea fondamentale nella comprensione della biologia.

Sebbene tutti i principali fenomeni biologici siano resi comprensibili applicando i principi dell’evoluzione tramite la selezione naturale, a questa teoria scientifica viene solitamente dato poco spazio nell’insegnamento. 

Persino nelle aule delle facoltà di medicina Darwin non è menzionato di frequente, sebbene stia facendosi strada una branca innovativa denominata medicina darwiniana la quale dimostra che per ogni patologia, oltre alle cause prossime (prese in considerazione dalla medicina “ordinaria”) esistono anche cause evoluzionistiche – collocate nella storia profonda – che hanno favorito lo sviluppo di tratti che sono alla base di una serie di vulnerabilità presenti oggi nel nostro corpo.

Forse proprio perché è insegnata poco, l’evoluzione è anche compresa male ed è spesso immaginata come una lotta brutale di tutti contro tutti, senza alcuna considerazione per aspetti collaborativi e solidaristici che invece hanno influenzato in modo significativo le probabilità di sopravvivenza degli individui.

Attualmente si ritiene che la vita sia comparsa sulla Terra circa 4 miliardi di anni fa e che da allora sia stata modellata dalla selezione darwiniana. 

Ci vollero 500 milioni di anni per assistere alla comparsa delle stromatoliti, che risalgono a 3 miliardi e cinquecento milioni di anni fa e che costituiscono la prima testimonianza di solidarietà nel mondo biologico. 

Tale solidarietà si concretizzò in una precoce esperienza di vita comunitaria microbica e in quella che appare come una straordinaria oblatività transgenerazionale nei confronti di forme di vita successive, per le quali le stromatoliti hanno allestito un mondo abitabile.

Infatti, senza le stromatoliti, l’atmosfera sarebbe rimasta satura di anidride carbonica e non sarebbe progressivamente comparso l’ambiente ricco di ossigeno che ha permesso l’emergere di forme più complesse di vita.

Ma ogni variazione dell’ecosistema che è favorevole per qualche organismo può essere sfavorevole – persino letale – per qualche altro organismo. 

Ciò è stato confermato 1 miliardo di anni dopo la comparsa delle stromatoliti (ovvero 2 miliardi e cinquecento milioni di anni fa) quando si verificò la prima estinzione di massa, definita la catastrofe dell’ossigeno: in quell’evento persero la vita gli organismi unicellulari anaerobi per i quali l’ossigeno era velenoso. Al contrario, gli organismi unicellulari aerobi (di cui noi siamo gli ultimi successori) che utilizzavano l’ossigeno come sorgente di energia sopravvissero, evolvendosi in forme di vita sempre più complesse. 

Quindi da parte nostra non possiamo che esprimere rammarico per le vittime della catastrofe dell’ossigeno e gratitudine, immensa gratitudine, verso le stromatoliti che, come monasteri benedettini della storia profonda, hanno reso possibile – nel bene e nel male – tutto questo.

 

Davide Caramella

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