HomeDialogandoL’EDITORIALE – Oltre il muro: un messaggio di resistenza e riflessione globale

L’EDITORIALE – Oltre il muro: un messaggio di resistenza e riflessione globale

E’ circolata una lettera ‘aperta’ della presidente messicana Claudia Sheinbaum Pardo, in carica dal primo ottobre dello scorso anno, indirizzata al suo ringhioso confinante del nord che fra l’altro, di recente, con uno dei suoi più riusciti ordini esecutivi si propone di sottrarre il nome del suo Paese da mappamondi, atlanti e carte geografiche.

La signora, classe 1962, non è uscita dall’uovo di Pasqua come talvolta accade ai politici worldwide, ma, figlia di scienziati, oltre alla politica ha un dottorato di ricerca in ingegneria energetica ed è autrice di articoli e libri in materia di energia, ambiente e sviluppo sostenibile. Inoltre è ebrea e questo (mero) particolare può fare memoria ai distratti che ci sono anche ebrei diversi dall’attuale primo ministro d’Israele, sostenuto dal suo sodale in affari USA.

La lettera ‘aperta’ è giudicata da taluni un falso e da altri autentica, ma eccola:

Quindi, avete votato per costruire un muro… Bene, cari americani, anche se non capite molto di geografia, dato che per voi l’America è il vostro Paese, non un continente, è importante che scopriate, prima che venga posato il primo mattone, che oltre quel muro ci sono 7 miliardi di persone.
Ma dato che non conoscete davvero il termine “persone”, le chiameremo “consumatori”. Ci sono 7 miliardi di consumatori pronti a sostituire i loro iPhone con dispositivi Samsung o Huawei in meno di 42 ore. Possono anche sostituire Levi’s con Zara o Massimo Duti.

In meno di sei mesi, possiamo facilmente smettere di acquistare auto Ford o Chevrolet e sostituirle con Toyota, KIA, Mazda, Honda, Hyundai, Volvo, Subaru, Renault o BMW, che sono tecnicamente migliori delle auto che producono. Quei 7 miliardi di persone possono anche smettere di abbonarsi a Direct TV, e non vogliamo farlo, ma possiamo smettere di guardare film di Hollywood e iniziare a guardare più produzioni latinoamericane o europee che hanno una migliore qualità, messaggio, tecniche cinematografiche e contenuti.

Anche se può sembrare incredibile, possiamo saltare la Disney e andare al resort Xcaret a Cancun, in Messico, in Canada o in Europa: ci sono altre destinazioni eccellenti in Sud America, Est America ed Europa. E anche se non ci credete, anche in Messico ci sono hamburger migliori di quelli di McDonald’s e hanno un contenuto nutrizionale migliore.

Qualcuno ha visto piramidi negli Stati Uniti? In Egitto, Messico, Perù, Guatemala, Sudan e altri paesi ci sono piramidi con culture incredibili.
Scopri dove si trovano le meraviglie del mondo antico e moderno… Nessuna di queste negli Stati Uniti… Vergogna a Trump, l’avrebbe comprata e venduta!

Sappiamo che Adidas esiste, non solo Nike, e possiamo iniziare a indossare scarpe da tennis messicane come Panam. Ne sappiamo più di quanto pensi.
Sappiamo, a esempio, che se questi 7 miliardi di consumatori non acquistano i loro prodotti, ci sarà disoccupazione e la loro economia crollerà (all’interno del muro razzista) a tal punto che ci imploreranno di abbattere questo brutto muro.
Non volevamo ma… Se vuoi un muro, ottieni un muro. Con sincero apprezzamento.

Vale la pena di leggerla perché, magari involontariamente o fin contro originari propositi (se falsa), mette in luce circostanze reali.

Il problema, infatti, non è solo (e sarebbe già tragico abbastanza) la mito-megalomania dell’attuale bisbetico presidente e, ancor più, la possibilità che un siffatto individuo sia votato (ahi, serva democrazia!) da una maggioranza (per ora) entusiasta, ma che anche larghi strati della pubblica opinione internazionale vi diano adesione.

Al multilateralismo post seconda guerra mondiale è succeduta la paura dell’impoverimento e quindi una rinascita -sotto diverse, ma neanche tanto, spoglie- del sacro egoismo che non guarda in faccia nessuno se non, in specchio deforme, il sé e l’oggi, hic et nunc, e seppellisce qualsivoglia forma di fiducia rivolta al futuro, cioè a chi verrà dopo.

Donde la soluzione che torna automaticamente in auge, nella generale ignoranza e smemoratezza, è quella di sempre, quella che ha fatto della storia un cimitero in continuo movimento: una persona sola al comando (i romani imperatori cui vanno tante odierne simpatie erano salvo eccezioni squilibrati e degenerati sostenuti dagli eserciti), unilateralità, schemi apodittici da trasformare in slogan a prova di scemo, arroganza e sopraffazione dell’altro.

Al tradizionale dualismo fra tirannidi e democrazie si sta sostituendo un dualismo molto più sfumato: tirannidi e oligarchie politico-economiche tese a prendere di fatto il potere di governo nelle democrazie impaurite, sconcertate e vaganti (senza pastore, è il caso di dirlo): le differenze si attenuano e il denominatore diventa sempre più comune.

La nota della signora Claudia Sheinbaum Pardo, vera o falsa che sia, a parte l’ironico (ma vero) riferimento culturale, margaritas ante porcos, sottolinea un fatto importante: le merci e i servizi USA devono poter essere venduti sempre di più a tutti e non è proprio detto che i ‘tutti’ continuino ad assoggettarsi alla sopraffazione: in fin dei conti soluzioni alternative ce ne possono anche essere.

E inoltre, si può aggiungere, potrebbero avvenire perfino reazioni inconsulte per i tronfi oligopolisti come, a esempio, la rinuncia.

Ipotesi non mai presa di norma in considerazione perché il consumatore, lungamento drogato e abbindolato dal marketing palese e non palese, è considerato bersaglio sicuro: una pecora idiota da tosare di continuo con modalità sempre più colorate e con profitti verso gli stessi produttori.

Nondimeno la storia racconta come a volte la corda si rompa perché anche la pigrizia collettiva ha delle usure e, almeno nel Bel Paese, ultima ruota del carriaggio europeo che i teutonici di AfD (Alternative für Deutschland) sponsorizzati dal taikùn tecnologico considerano Nord Africa (Pizza raus), ci si ricorderà come l’anno 1848, non per nulla passato nel modo di dire, sia iniziato con uno sciopero (chiamiamolo così) del fumo da parte dei milanesi.

Il patriota filo-mazziniano Giovanni Cantoni, professore di fisica, incitò il popolo alla resistenza e disobbedienza civile per il tramite dell’astensione al fumo con una memoria scritta (Il Manifesto ai Giovani Lombardi) dimostrando che con il fumo ogni milanese contribuiva a un cospicuo aumento delle finanze austriache, mentre rinunciando al tabacco l’Imperial regio governo avrebbe lamentato ingenti perdite (quattro milioni e mezzo di lire per il tabacco, un milione e settecentomila lire per il lotto).

Si sa come andò a finire a Milano e Lombardia (l’astensione fece razza fin nello Stato pontificio provocando la dura reazione del cardinale Antonelli), ma non si sa ancora se, mandando a farsi benedire i padroni delle attuali moderne ferriere della rete, la democrazia non sia in grado di rispuntare inopinatamente sotto il naso degli oligarchi USA e di taluni governi travicelli della vecchia Europa.

Da giovane essa, eponima del nostro continente, fu principessa di Tiro e regina di Creta.

LMPD

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