HomeDialogandoNewsletterApprofondimentoL’APPROFONDIMENTO – Superare l’insonnia (2)

L’APPROFONDIMENTO – Superare l’insonnia (2)

A questo proposito, vale a dire della profonda trasformazione e non solo di un relax, narrando del passaggio dal giorno alla sera, e dalla vita esterna all’interno dell’abitazione, esiste un’arte orientale che ci viene in aiuto: è il feng-shui.

Essa si occupa di creare ambienti e suggerire abitudini favorevoli a corpo e mente.

E’ un’arte orientata al benessere, più che alla semplice edilizia o arredo. Il feng-shui suggerisce di creare in casa un ingresso (basta posizionare un tappeto o un piccolo mobile, qualcosa che vi dica: “Benvenuto, ora sei a casa; togli le scarpe, riposa”).

La presenza di un ingresso, anche simbolico, vi ricorda questo spazio di transizione, questo passaggio, che poi proseguirete con i giusti gesti.

Per esempio, se il silenzio in quel momento è eccessivo per voi (rappresenterebbe un trapasso troppo brusco rispetto ai rumori esterni o al parlare interno della mente) o se avete familiari attorno a voi, potrete ascoltare buona musica, classica, o sintonizzarvi su un’emittente radio che trasmetta buone parole o scambiare qualche breve parola gentile con chi è lì, senza avviare ora grandi discorsi o racconti della giornata o nuovi argomenti.

È importante procedere con gradualità verso un ambiente circostante più tranquillo e sereno.

In questo spazio, niente attualità: è uno spazio che riporta a un linguaggio senza tempo.

E niente telefonate o film: lo spazio di transizione vuole “chiudere” non “aggiungere”.

Potete diventare abili nel creare questo spazio: maggiore sarà l’accuratezza, migliore il risultato.

Ma non “desiderate” il risultato: lo spazio di transizione non contiene attese, pretese, desideri. È uno spazio del cuore.

È importante anche, nel predisporsi alla sera e al sonno, osservare abitudini e orari regolari.

Una volta attraversato lo spazio di transizione, lo stato della mente tornerà luminoso. Se è sera, potrete scegliere di impiegarvi in nuove attività come uscire o accendere la tv o incontrare qualcuno.

Se invece lo spazio è stato necessariamente più lungo, potrà essere il momento di andare a letto, in una ritrovata serenità.

Riepiloghiamo, dunque, le sei regole dello spazio di transizione.

● no a un eccesso di tv: radio o buona musica o accurate parole con chi è con voi, potranno sostituirla;
● no al pc acceso;
● cellulari spenti (o comunque non continuamente consultati);
● no alla fretta;
● accuratezza;
● gradualità.

E dalla sera, passiamo al sonno.

Nel sapere sciamanico, degli indiani nativi d’America, si afferma che dormire può essere un momento importante quanto il vivere. Esso rappresenta un nutrimento e un recupero: per corpo e mente.

Ma occorre saper dormire: amare la notte, crederle, rispettarla. Alcune posture vi vengono in aiuto.

Se siete agitati: dormite su un divano (o poltrona allungata). Oppure ponete dei cuscini alti sia sotto la testa che sotto le gambe (in modo da assumere una posizione simile a una lettera “V” allungata).

Oppure dormite nel vostro letto ma invertendo la posizione abituale (ovvero, ponendo la testa dove solitamente tenete i piedi).

Se siete inquieti, infatti, non riuscirete a prendere un buon sonno restando normalmente nel vostro letto.

Se invece siete stanchi, molto stanchi, stendetevi in posizione prona (cioè, a pancia in sotto) con la testa girata verso sinistra e i piedi che escono dal bordo del letto.

Oppure supini (a pancia in su) con un cuscino basso e le gambe sollevate (potete porre dei cuscini sotto il materasso).

A questo punto apritevi al sonno formulando la vostra disponibilità ad addormentarvi sereni.

Il vostro proposito non sarà mai espresso sotto forma di: “Voglio” o “Vorrei”. Ma di apertura del cuore: “Possano tutti avere un sonno sereno. Possa anche io avere un sonno sereno”.

E abbandonatevi: ponete un leggero sorriso sul volto, che col tempo vi verrà spontaneo e diventerà la naturale inclinazione del vostro lineamento; e del vostro animo.

 

Elena Greggia

 

(Questo articolo, di cui la prima parte è stata pubblicata sul n. 202, continua e terminerà con il prossimo numero)

Rif. bibliografico: “Una mente luminosa” di Elena Greggia, Ed. I libri del Casato.

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