L’EDITORIALE – Un bambino al centro della storia del mondo
Si parla della nascita di un bambino, non dell’azione travolgente di un uomo forte, non dell’ardita scoperta di uno scienziato, non dell’opera pia di un santo…Ciò attorno a cui invano si affaticano re e uomini di stato, filosofi e artisti, fondatori di religioni e moralisti è adesso realizzato da un neonato.
Un bambino viene qui posto al centro della storia del mondo.Un bambino nato da uomini, un figlio dato da Dio…
Come vogliamo incontrare questo bambino? Le nostre mani sono diventate troppo rigide e troppo superbe a motivo del lavoro che svolgono quotidianamente per congiungersi in adorazione alla vista di questo bambino?
Andiamo in giro a testa troppo alta, immersa com’è in tanti gravi pensieri, impegnata com’è a risolvere problemi, per poterla ancora piegare umilmente davanti al miracolo di questo bambino?
E’ davvero uno spettacolo singolare vedere un uomo forte e fiero cadere in ginocchio davanti a questo bambino, trovare e venerare con cuore semplice in lui il proprio Salvatore.
Il nostro mondo vecchio, prudente, sperimentato e sicuro di sé scuoterà indubbiamente il capo, forse riderà beffardamente all’udire i cristiani credenti esclamare in segno di salvezza: “Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio”.
(Dietrich Bonhoeffer, Natale 1940)
Il pastore luterano Dietrich Bonhoeffer, a ridosso della presa del potere da parte di Hitler, tenne una conferenza via radio (dai microfoni della Berliner Funkstunde) sull’idea di Führer in cui disse che se il capo “permette al seguace che questi faccia di lui il suo idolo, allora la figura del capo si trasforma in quella di corruttore […]. Il capo e la funzione che divinizzano sé stessi scherniscono Dio”.
Con altri congiurati coinvolti nel fallito attentato a Hitler del 20 luglio 1944 Bonhoeffer venne ucciso nel campo di concentramento di Flossenbürg poco prima della fine della guerra, il 9 aprile 1945.