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DIALOGANDO – Medicina e altro a cura della Fondazione

La Newsletter della Fondazione, con pubblicazione quindicinale, trae il suo titolo da uno fra gli scopi dell’ente che è la libera comunicazione del pensiero: un dialogo ideale, quindi, che si occupa di medicina e altro.

Essa è inviata a semplice domanda e riceve contributi, a vario titolo, da chi desidera partecipare.

Totale articoli: 914

Questa mostra presenta un importante nucleo di opere inedite provenienti dalla collezione del Professor Marcello Comel (1902–1995), fondatore dell’Institutio Santoriana – Fondazione Comel. Personalità celebre per il contributo offerto alla medicina e all’umanesimo medico, Comel emerge quale mecenate illuminato e raffinato collezionista. Tra i capolavori esposti si annoverano dipinti di Gerolamo Induno, Moses Levy, Giovanni Lomi, Arturo Tosi, Lorenzo Delleani, Giuseppe Palanti, Carlo Sbisà e Arturo Nathan nonché opere su carta di Telemaco Signorini, Mario Sironi, Filippo De Pisis e Renato Guttuso. Viene inoltre esibita un’accurata selezione di disegni dell’artista americana Linda Karshan, appartenenti a diverse fasi della sua carriera. Parte del suo

In un articolo precedente, abbiamo trattato di meditazione buddista, apprendendo come essa sia, innanzitutto, un prenderci cura della mente. È questo che facciamo quando sediamo in meditazione. Nel silenzio, e con cura, dopo aver assunto una postura corretta, comoda ma composta

Caro Diario, come ogni anno, non so perché (o forse non me lo ricordo), all’avvento della calura estiva sulla città semideserta mi viene da tirati fuori dall’ombroso cassetto dello scrittoio ove ti custodisco. Non sono esperto del ramo, ma data la rilevanza degli avvenimenti ho letto anch’io qualche

Non ci sono, fra gli uomini, esseri uguali e così, allo stesso modo, non c’è uguaglianza fra le loro vite che sono, rispetto allo spazio e al tempo, non troppo diverse da un semplice battito d’ali di farfalla. Ma è probabile che tutte, più o meno consciamente oltre che con maggiori o minori dettagli

Fonte di ispirazione del film ancora una volta è un romanzo di Georges Simenon. Già Granier-Deferre ci aveva deliziato con lo splendido “Le chat” (1971), sempre tratto da Simenon e sempre con Simone Signoret come protagonista (accanto a un gigante del cinema francese, Jean Gabin), qui con un altro gigante