EDITORIALE
Dopo due mesi dalla scoperta dell’assassinio del ricercatore italiano, avvenuta in modalità opache, contraddittorie e piena di smentite, il governo egiziano insiste nella logica del doppio binario: da un lato propone soluzioni sempre diverse, accompagnate da spiegazioni che discordano fra di loro già a partire dalle fonti, e, dall’altro, protesta formalmente di continuo la sua disponibilità a collaborare