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Elena Greggia / Author

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Tutti sentiamo, in qualche modo, che esiste qualcosa di più grande di noi. Eppure, stentiamo ad aprirci all'ascolto. A volte accade perché osservando un cielo stellato abbiamo un'intuizione o ci si apre uno spazio di contatto più profondo o accadono eventi che paiono avere l'aspetto

A volte accade che un pensiero non utile non molli la presa. Seguendo l'insegnamento orientale, avete pazientato, avete immaginato un buon maestro accanto a voi, avete cercato di dirigervi verso modi sani. O persino avete cercato di distrarvi. Ma quella rabbia o desiderio

Quando, seguendo l'insegnamento orientale, iniziamo a prenderci cura del nostro linguaggio (e in una del nostro stato mentale), inizialmente ci troviamo a fronteggiare le nostre abitudini emotive. Occorrerà pazienza nel riceverle e lasciarle andare.

Sfogarci, lamentarci, arrabbiarci. Raccontare i nostri travagli. Indulgere nella scontentezza. Nella irritazione. Ciascuno è attraversato da stati d'animo non utili: avversione, avidità, paura, sfiducia, tristezza. Cosa accade quando li esprimiamo con parole? Cosa, invece, quando con atto del cuore decidiamo di lasciarli da parte

L'ansia è un sentimento umano oggi sempre più diffuso. Il mondo incalza e dice alla mente: "Ora cosa devo fare?" O perfino: "Ho mille cose da fare!". E corriamo e corriamo, senza avere mai senso di sosta. Senza giungere al fondo. Anche malattie fisiche (tachicardie, sbalzi di pressione, confusione mentale) possono essere originate dall’ansia. Utili al riguardo

Recita un detto: “Ogni mattina un leone si sveglia e inizia a correre per inseguire una gazzella. Ogni mattina una gazzella si sveglia e inizia a correre per essere più veloce del leone. Non importa che tu sia leone o gazzella, ogni mattina quando ti svegli inizia a correre”. È vero? È questo che ci serve? Correre? O forse non è il correre che conta ma a volte anche il sapersi fermare?