EDITORIALE
Scrivevo precedentemente del vezzo di dubbio gusto dei politici di frequentare i luoghi pubblici per farsi comunicare a contatto con il ‘territorio’, alias la gente comune, allo scopo di trasmettere mediaticamente un’immagine di sé come di persona alla mano, attenta ed anzi sollecita nel contatto diretto con tutti gli strati della cittadinanza anche quella normalmente meno considerata se non, ciclicamente, in prossimità delle elezioni. Pochi giorni addietro un noto politico